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10/10/2009 09:34:17

Messina: oggi è il giorno del dolore



La folla. Ovviamente tutti occupati i 750 posti a sedere del Duomo, in tutto 1.500 le persone all'interno. Nella piazza antistante almeno altre 4 mila persone, secondo le stime delle forze dell'ordine: ma l'ingresso, per motivi di sicurezza è stato consentito soltanto agli accreditati.

La cerimonia. Strazianti le scene dei parenti disperati vicini ai feretri. Il rito funebre, dopo la lettura del messaggio proveniente dal Vaticano, è proseguito con la lettura di tutti i nomi dei morti (ciascuno seguito da un applauso). Nella sua omelia, l'arcivescovo ha detto che "si è voluto, come avviene sovente in circostanze simili, polemizzare, giudicare e condannare con sufficienza e presunzione. Ciò che tuttavia non riusciamo a tollerare è il reiterato tentativo di strumentalizzare il dramma di questa nostra amata gente". Poi però ha aggiunto che "quello messinese è un territorio bello, ma troppo spesso sfregiato, violentato dal peccato dell'uomo, da interessi privati ed egoistici, noncuranza, logiche perverse e speculazioni di ogni ordine e grado".

Le presenze istituzionali. Nel duomo il premier Silvio Berlusconi, e - in rappresentanza del capo dello Stato - il numero uno del Senato, Renato Schifani. C'è anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che nega problemi nella proclamazione del lutto nazionale: "Nessun ritardo, lo abbiamo deciso al primo Consiglio dei ministri utile". E sull'alluvione: "Bisogna fare chiarezza su quanto accaduto, ciascuno deve fare la sua parte: governo, magistratura, istituzioni locali".

La veglia funebre. Ieri sera sono state portate in cattedrale le 21 bare, tutte avvolte nella bandiera tricolore tranne una, quella di una donna romena, con la bandiera del suo paese. Su ogni feretro cuscini di fiori rossi e le foto delle vittime. Tra le bare anche quella bianca della piccola Ilaria, 5 anni: legato c'è un palloncino bianco con il suo nome. Poco più in là altri due palloncini bianchi simboleggiano gli altri due bambini vittime della tragedia, Lorenzo, di 2 anni, e Francesco, di 6, i cui corpi non sono stati ancora recuperati. I familiari di altre sei vittime hanno preferito esequie in forma privata, mentre deve ancora essere riconosciuto il cadavere di uno dei morti estratti dalla macerie.

Il bilancio. La conta dei morti è, al momento, fermo a quota 28: l'ultimo ritrovamento tre giorni fa a Giampilieri, i cadaveri di due donne di 82 e 84, anni seppellite sotto le macerie delle loro abitazioni. Ancora sette i dispersi, per cui non c'è più praticamente speranza.

L'attacco a Napolitano. A lanciarlo, questa mattina, è Il Giornale di proprietà del fratello di Silvio Berlusconi: secondo quanto scrive il quotidiano, il capo dello Stato ha dato forfait - citando "impedimenti", poi una caviglia slogata - perché in realtà non vuole stringere la mano al premier. Che lo ha pesantemente criticato dopo la bocciatura del lodo Alfano.

Berlusconi e le grandi opere. In un'intervista alla Gazzetta del Sud, il premier - oltre a ribadire che le case nuove per gli alluvionati verranno costuite al più presto - annuncia di voler avanti con la realizzazione del ponte sullo Stretto. Spiega anche che nominerà a breve un commissario straordinario per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, e si dice sicuro che strapperà al al centrosinistra il governo della Calabria, in alleanza con l'Udc.