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14/04/2010 04:45:31

Gli aumenti della Tarsu, immobile per immobile

Descrizione immobile Tariffa al mq. 2009 Tariffa 2010
Locali della abitazioni private con relative pertinenze e istituti scolastici pubblici.      
 
€ 1,25 € 2,25
Locali degli istituti professionali, tecnici, di ragioneria, delle agenzie, delle aziende commerciali, delle assicurazioni e simile.
 
€ 3,30 € 6,30
Locali dei negozi alimentari, plurilicenze alimentari e/o miste, ortofrutta con prevalenza ai fini del piano del commercio e relativi magazzini, supermercati, ipermercati.
 
€ 4,50 € 8,10
Locali di altri negozi commerciali e relativi magazzini, farmacie, tabaccherie.
 
€ 3,50 € 6,30
Locali di magazzini e depositi non al servizio di attività produttive, o adibiti a ricovero di automezzi di autotrasportatori.
 
€ 1,25 € 2,25
Locali adibiti a bar, osterie, pub
 
€ 5,00 € 9,00
Locali adibiti a ristoranti, trattorie, pasticcerie, pensioni, locande, alberghi, con vitto o prevalenza di ristorazione e altri locali pubblci sottoposti a vigilanza di P.S.
 
€ 5,50 € 9,90
Locali adibiti a pensioni, locande  e alberghi senza vitto, teatri, cinematografi, circoli privati, senza somministrazione di alimenti e bevande, sale da ballo e da gioco, discoteche e night club.
 
€ 3,90 € 7,02
Locali adibiti ad attività industriale e capannoni di produzione, botteghe e laboratori artigianali, parrucchierie, barbieri, estetisti etc.
 
€ 3,00 € 5,40
Locali degli enti pubblici, associazioni di natura religiosa, culturale, politica, ricreativa e simile, adibiti ad autosaloni, ad esposizione, scuole, musei, caserme, stazioni ferroviarie, impianti sportivi.
 
€ 1,50 € 2,70
Locali adibiti ad ospedali, cliniche private, case di cura e di riposo.
 
€ 3,50 € 6,30
Aree adibite a percheggio coperto
 
€ 1,00 € 1,80

 

Adesso un appartamento di 100 mq graverà 225 € contro i 125 € del 2009. Il titolare di un bar o di un pub di 100 mq spenderà 900 € piuttosto che 500 €. E ricordiamo che, trattandosi di Tarsu, il Comune copre parte delle spese con altri fondi, perché la tassa sui rifiuti implica la copertura del 50% dei costi. Tra meno di un anno si passerà al sistema a tariffa: la Tia sostituirà la Tarsu, e tutti i costi, tutti, ricadranno sui cittadini, e c'è da pensare che non tutti potranno permettersi questo lusso. Tantissimi i commenti dei nostri lettori, che si sentono “fregati” da un aumento che risulta ingiustificato sia in termini di quantità che per la qualità del servizio offerto da Aimeri Ambiente.

Il Movimento Difesa del Cittadino, coordinato in provincia di Trapani dall’avv. Giuseppe Gandolfo, chiede l’immediata convocazione _MG_5092.jpgdi un consiglio comunale aperto per affrontare la questione. “La spesa corrente, che nel 2001 era sotto i 5 milioni di euro ha sfiorato con l’amministrazione Carini i 10 milioni di euro, ed è raddoppiata. Vero è che si raccoglie più immondizia, circa il 10% in più, ma ciò non giustifica assolutamente l’aumento dei costi. Per la raccolta differenziata l’Aimeri Ambiente impiega a Marsala 150 persone. Gli stipendi li paga la società Aimeri, ma il Comune ha assunto un costo di 12 milioni di euro. A questi si aggiungono i costi delle 68 unità che invece hanno rifiutato di passare dal servizio di Nettezza Urbana del Comune all'Ato (2 milioni di euro l’anno). La quota parte del Comune di Marsala prevede costi dunque di 14 milioni di euro l'anno. molti cittadini si lamentano del fatto che i rifiuti vengono ritirati non puntualmente, e che mancano le isole ecologiche che invece sarebbero molto utili per conferire i rifiuti senza obbligo di giorni e orario. L’Ato fa spallucce, ma nel capitolato speciale d’appalto è previsto che la Società deve garantire con turni, personale e mezzi adeguati che non permangano rifiuti al di fuori dei contenitori e che predisponga delle isole ecologiche”.

Il Sindacato dei consumatori, sezione di Trapani, chiede un incontro con il Sindaco e con il Presidente dell Ato Tp1: “il provvedimento non sembra sia stato suffragato da un piano economico finanziario di gestione adottato dall’Ato che giustifichi un aumento della Tarsu di tale entità. Infatti è allegato alla predetta determina, solamente un “prospetto dei costi di gestione”, che è manchevole delle entrate provenienti dalla vendita dei rifiuti già differenziati. Da ciò si evince che i cittadini che si sono sobbarcati il disagio di dividere diligentemente i rifiuti, pena salate sanzioni, vengono anche puniti con un aumento spropositato delle tariffe, contrariamente alle aspettative ed alle finalità perseguite con la raccolta differenziata. Sono evidenti le perplessità sulla urgente necessità di adottare un provvedimento di tale portata e rilevanza sociale che va a danno soprattutto delle classi più deboli della nostra società, le imprese, in un momento di particolare crisi ed i cittadini di alcune periferie che ancora non possono differenziare i rifiuti per mere esigenze organizzative della Ditta incaricata di svolgere il servizio nella nostra città”.

Infatti, nonostante i proclami iniziali, ed un calendario che prevedeva la copertura totale della città entro la prima decade di febbraio, la raccolta differenziata interessa ancora il 60% della città. Poi c'è sempre il problema della comunicazione. Controlli, blitz a sorpresa, multe, ammonimenti bonari. In questi mesi si è parlato di tutto, tranne che di tariffe.

Il resopnsabile della Cisl di Marsala, Antonio Chirco, sottolinea come “il mancato riscontro e il silenzio sui nodi del nuovo servizio sono stati sommersi dall’enfasi della propaganda fumosa, e, infine, da un innegabile peggioramento delle condizioni di raccolta dei rifiuti. Nella stessa cronaca, risultano, perfino, penosamente ridicole le dichiarazioni auto-giustificative, imperniate su fatue ipotesi, o, peggio, che ignorano il ruolo che ricopre il Consiglio Comunale nella vita politica marsalese per un sereno dialogo…”. Chirco invita il Sindaco Carini a trasmettere tutti gli atti al Consiglio comunale affinchè questo possa intervenire per ridurre la tassa.

Per il consigliere comunale PD Agostino Licari, in questo senso, non è ammessa ignoranza: “Il Sindaco sta utilizzando questa tassa in maniera illegittima, perchè diverse sentenze del Tar sono intervenute dicendo che la competenza è del Consiglio comunale e non di altri organi. Così mette a richio anche lo stesso bilancio, perchè se se viene impugnato l'atto, alla fine l'entrata preventivata non può essere più certa e si dovrà rimborsare ai cittadini il tributo non dovuto”.

Nell'ottobre 2009 il Tar di Palermo ha bloccatto la delibera con la quale la giunta Cammarata aveva fatto lievitare la Tarsu del 75%. Due le motivazioni: i provvedimenti che aumentano le tasse sono di spettanza del Consiglio comunale e l’aumento non rispetta il criterio di gradualità. “Carini corre questo rischio perchè sa di non potersi fidare della prorpia maggioranza e quindi – continua Licari - oltre ad essere sfiduciato di fatto dai cittadini marsalesi, viene sfiduciato dai partiti che lo stanno sostenendo”. Allo stato attuale i più sfiduciati sembrano essere i cittadini, a pagamento.