Vito Pantaleo e Riccardo Pinieri. Secondo quanto ricostruito da Antonio Pizzo sulle pagine de La Sicilia, non si sa nulla ancora sull'oggetto dell'indagine e sui fatti contestati dagli inquirenti. E' noto soltanto il reato ipotizzato. Che è piuttosto grave. A condurre l'inchiesta, coordinata direttamente dal procuratore Alberto Di Pisa, è stata la Guardia di Finanza.
«Non conosciamo ancora la contestazione specifica - ha dichiarato, ieri, l'avvocato Stefano Pellegrino, legale di Pantaleo (a difendere Pinieri è Paolo Paladino) - in settimana chiederemo un incontro con il procuratore Di Pisa per cercare di sapere quali sono i fatti addebitati ai due vigili urbani. Nell'avviso di garanzia notificato, infatti, c'è soltanto il titolo di reato…».
Afferma di non saperne nulla il sindaco Renzo Carini, che sarebbe in attesa di notizie ufficiali. E per questo motivo, il primo cittadino, per il momento, preferisce non rilasciare dichiarazioni, limitandosi a dire: «Non conosco ancora la vicenda specifica».
Massimo, naturalmente, è il riserbo degli inquirenti. Non si sa, perciò, se questa indagine ha, oppure no, un'attinenza con l'acquisizione della corposa documentazione prelevata, in copia, una ventina di giorni fa, dalla Guardia di finanza su mandato del procuratore Di Pisa. Il tipo di documentazione acquisita dalle Fiamme Gialle al Comando di via Ernesto Del Giudice (ordini di servizio e direttive impartite dall'amministrazione comunale) pare, comunque, escludere un collegamento.
Attualmente, i due vigili sotto inchiesta per corruzione formano la pattuglia incaricata di controllare dentro i sacchetti dei rifiuti, se i marsalesi «differenziano» correttamente il pattume depositato davanti alle loro abitazioni. E le multe, a quanto pare, sono già fioccate numerose per i trasgressori, alcuni identificati anche esaminando le carte trovate dentro i sacchetti (buste della corrispondenza, etc.). I due, circa un mese fa, hanno ricevuto un encomio da parte del sindacao, per avaer salvato, nel corso di un servizio di controllo del territorio, un'anziana che si trovava sola e in difficoltà all'interno della propria abitazione in contrada Bosco..
Lo scorso 11 Novembre, invece, erano intervenuti al comando della polizia municipale addirittura i carabinieri di Marsala per sedare una rissa tra due vigili urbani.
Da tempo voci riportano che all’interno del Corpo di Polizia Municipale di Marsala si sarebbero creati due o tra fazioni contrapposte con forti contrasti tra il personale.
Un non meglio identificato “Popolo dei Vigili Urbani Onesti” in una lettera indirizzata alla Procura della Repubblica di Marsala, alla Corte dei Conti di Palermo, al Sindaco Renzo Carini e ad altri soggetti ed enti compresi gli organi di stampa, nel 2008 denunciò alcune irregolarità : corresponsione di emolumenti ad alcuni i vigili senza che l’ente avesse specifica assegnazione di fondi e in spregio alle normative contrattuali, la presunta distrazione di fondi a favore di altre attività , l’uso improprio dell’auto di servizio; esoneri immotivati da servizi per alcuni dipendenti. Viene anche segnalato anche un presunto incidente con l'auto di servizio occorso ad un ispettore in attività di distacco sindacale che sarebbe stato considerato come accaduto in servizio e per cause di servizio. Si parla, inoltre, di «esoneri immotivati da servizi» e «pressioni» per indurre i vigili a fare più contravvenzioni possibile.
«Sono soltanto illazioni, non c'è nulla di concreto. È una vigliaccata, un attentato, un modo per buttare fango sul corpo dei vigili e sul sottoscritto. Si tratta di affermazioni gratuite, accuse che non soltanto rigetto, ma che sono in grado di dimostrare, punto per punto, prima all'amministrazione e poi alla cittadinanza, essere senza alcun fondamento. Del resto, gli atti sono pubblici e chiunque può visionarli. È tutto alla luce del sole è stata la replica del comandante dei vigili urbani, Giuseppe La Rosa, che non si è mai dimesso, nonostante tutti questi episodi di cronaca.