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05/05/2010 11:08:17

Disoccupazione, Sicilia in testa

lavoro2.gifLa Sicilia, in particolare, segnala il tasso di disoccupazione più elevato sia per la componente maschile sia per quella femminile, mentre il Trentino-Alto Adige quello più basso per entrambi i generi. La Calabria, invece, nel confronto col 2008 è l'unica regione del Mezzogiorno in cui non si registra una crescita della disoccupazione.

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE - L'Istat evidenzia inoltre un incremento del tasso di disoccupazione giovanile, passato dal 21,3% del 2008 al 25,4% nel 2009. Anche in questo caso a livello territoriale le regioni meridionali mostrano i livelli più alti, soprattutto Sardegna, Sicilia e Basilicata (con valori pari rispettivamente al 44,7%, 38,5% e 38,3%). Il Lazio è l'unica regione del Centro-nord a presentare un tasso superiore alla media nazionale.

LE PROVINCE - A livello provinciale, i valori più elevati del tasso di disoccupazione totale emergono nel Mezzogiorno: Sassari, Palermo e Agrigento superano il 17%. Le province del Nord segnalano invece tassi di disoccupazione decisamente più bassi. Nel quadro della disoccupazione giovanile, per i maschi il tasso più elevato si registra in Sardegna, con un valore cinque volte superiore a quello del Trentino-Alto Adige. In tre regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Sardegna, Sicilia) il tasso di disoccupazione giovanile delle donne è ben oltre il 40% e sfiora il 50% in Basilicata.

TASSO DI OCCUPAZIONE - Per quanto riguarda il tasso di occupazione, invece, a livello regionale la stima più elevata si registra in Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige (68,5% in entrambi i casi) e Valle d'Aosta (67%); quella più bassa in Campania (40,8%), Calabria (43,1%) e Sicilia (43,5%).
In particolare, i tassi di occupazione femminile più elevati si presentano in Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta (Emilia e Trentino hanno i tassi più alti anche per gli uomini). In tutte le regioni meridionali i tassi di occupazione delle donne sono contenuti e, in ogni caso, inferiori al dato medio nazionale. In Campania, Sicilia, Puglia e Calabria si stima che la quota delle donne occupate tra i 15 e i 64 anni sia inferiore alla metà di quella dell'Emilia-Romagna. In Trentino-Alto Adige e Emilia-Romagna sono occupati più di sette uomini ogni dieci tra i 15 e i 64 anni; in Campania e Calabria poco più di cinque.
Anche a livello provinciale i tassi di occupazione più elevati si registrano nel settentrione: al top Bolzano, Bologna e Reggio Emilia, con circa sette occupati ogni dieci tra i 15 e i 64 anni. Viceversa, i tassi di occupazione più bassi emergono esclusivamente nelle province del Mezzogiorno, in particolare a Crotone, Caserta e Napoli, dove sono occupate meno di quattro persone ogni dieci tra i 15 e i 64 anni. Nella maggioranza delle province meridionali, inoltre, il tasso di occupazione femminile é molto al di sotto del corrispettivo dato medio nazionale: a Crotone sono occupate circa due donne ogni dieci.

TASSO DI INATTIVITÀ - Per quanto riguarda il tasso di inattività, l'indicatore si conferma molto elevato in tutte le regioni meridionali, mentre le regioni con i valori più contenuti sono l'Emilia-Romagna, il Trentino-Alto Adige e la Valle d'Aosta, con meno di tre inattivi ogni 10 persone tra i 15 e i 64 anni.