"Non intendiamo rimuovere quei fanghi". Sono i detriti portati a Marsala durante i lavori di escavazione del porto di Trapani, nel 2005, in occasione dell'America's Cup. Da cinque anni Provincia e Comune si rimpallano le responsabilità su chi deve rimuovere quei fanghi, su chi deve farli analizzare, su quale deve essere il destino della colmata di Casabianca, zona comunque di competenza della Provincia.
Ora batte un colpo, dopo troppo tempo passato in silenzio, il Sindaco di Marsala, Renzo Carini che ha scritto proprio a Turano per chiedere chiarimenti sulla rimozione dei fanghi. Carini torna a sollecitare "un immediato intervento di bonifica e di ripristino di una accettabile vivibilità dell’area di colmata". Sono stati tantissimi gli incontri istituzionali tra Provincia e Comune per risolvere l'emergenza, ma intanto sono passati 5 anni e nulla si muove, se non per il fatto che finalmente si sa che quei fanghi non sono nocivi. E' stato il C omune di Marsala, facendo irritare non poco la Provincia, a fare le analisi sui fanghi. "Si può piantare pure il basilico, su quei fanghi" disse allora Carini quando finalmente i tecnici della Regione gli certificarono che "il sito è adibibile ad uso di verde pubblico".
E adesso che si aspetta? Se lo chiede anche Carini. Perchè non si elimina il degrado? Scrive Carini: "Spiace dovere prendere atto che, alla data odierna, nessun intervento di bonifica sulla colmata in oggetto è stato effettuato da codesta provincia regionale con la conseguenza che la situazione del sito, ad oggi, continua a rappresentare un negativo esempio di degrado ambientale al quale non si pone rimedio, rendendo impossibile la fruizione di un tratto della costa marsalese per i cittadini ed i turisti e costituendo, di fatto, un negativo biglietto da visita per la nostra città e per la nostra provincia che ha il dovere, invece, di valorizzare le sue bellezze ambientali".
Carini cita anche le dichiarazioni di Turano a www.marsala.it, rilasciate nel corso della conferenza stampa di presentazione della Garibaldi Tall Shipp Regatta ("Nessuno rimuoverà mai quei fanghi" ha detto Turano). Scrive Carini: "Ci preoccupa molto quanto pubblicato da organi di stampa circa sue affermazioni nel senso che la provincia regionale si sarebbe disimpegnata dal porre in essere gli interventi di sua competenza, finalizzati alla bonifica ed alla riqualificazione ambientale della colmata di Casabianca, con la conseguenza che la zona sarebbe destinata a rimanere in uno stato di sostanziale degrado, contravvenendo a precisi doveri ed impegni assunti con la città di Marsala".
Da qui il sollecito a Turano: " Riteniamo che sia giunto il momento di fare seguire alle parole ed agli impegni assunti verbalmente e per iscritto, i fatti, attraverso il concreto avvio delle procedure di gara finalizzate all’affidamento dei lavori di bonifica dell’area e, quindi, al superamento di uno stato di degrado ambientale che certamente costituisce una fonte di possibile inquinamento ed un indecente spettacolo per tutti i cittadini marsalesi e visitatori. Come sindaco della città di Marsala, non posso più tollerare una situazione di degrado che continua ad aggravarsi, con gravi conseguenze per l’ambiente interessato che continua ad essere invaso dai fanghi e per l’impatto negativo che la stessa ha sui turisti che, numerosi, visitano la città ". Carini dà anche un ultimatum a Turano: 30 giorni.
Nel frattempo ad interessarsi della vicenda è anche il consigliere provinciale Paolo Ruggieri, che ha presentato un'interrogazione a Turano proprio per capire che fine ha fatto la famosa gara d'appalto per la sistemazione dell'area di colmata di contrada Casabianca, che era stata annunciata tempo fa. Ruggieri evidenzia come l'assessore provinciale Regina avesse affermato che i lavori sarebbero stati appaltati «entro il 31 marzo». Ed invece ancora non se ne sa nulla. Per questo, Ruggieri ha chiesto un «intervento urgente» al presidente della Provincia Mimmo Turano, affinché si sblocchi l'iter burocratico-amministrativo avviato per bonificare la zona più degradata del litorale marsalese. Lo scorso 5 ottobre, i due progetti redatti per la «manutenzione ordinaria» e «riqualificazione» dell'area di colmata furono illustrati in Municipio. Amministratori comunali e provinciali convennero, allora, di «dar vita, a breve, ad un accordo di programma con il quale il Comune di Marsala metterà a disposizione della Provincia, con le variazioni di bilancio, la somma di 125 mila euro». E ciò per pareggiare la somma impegnata dalla Provincia nel piano triennale delle opere pubbliche 2009/2011 per l'intervento di manutenzione dell'area degradata del lungomare sud.
E con 250 mila euro si dovrebbe, quantomeno, rendere meno indecente lo «spettacolo» che, soprattutto d'estate, viene fornito ai turisti che transitano da quelle parti per raggiungere le affollate spiagge del versante sud.
Sulla vicenda indaga pure la magistratura. La Procura di Trapani ha notificato infatti avvisi di garanzia a 10 indagati per i lavori effettuati a Trapani nel 2005 al molo Ronciglio, Isolella e per il trasferimento dei fanghi estratti dal porto di Trapani alla colmata di Marsala. I reati contestati sono traffico illecito di rifiuti, gestione di rifiuti non autorizzata, frode in pubbliche forniture. Secondo la magistratura di Trapani, i residui dei dragaggi della realizzazione della banchina di Isolella al porto di Trapani, sono stati riutilizzati in modo illecito o trasferiti nella colmata di Marsala.
Forse la soluzione migliore ce l'ha il consigliere comunale dell'Udc Manlio Mauro: "Ritengo assolutamente indispensabile che la questione venga affrontata con urgenza dall' Amministrazione Comunale di Marsala, anche tramite, in extrema ratio, il c.d. municipalismo d’esecuzione, facendosi carico di sopportare i costi necessari a bonificare l’area a causa della inerzia dell’ organo competente Si tratta di opere necessarie a ripristinare la normalità di un’area, che è stata prima “INFANGATA”, per offrire un Porto a Trapani, e poi abbandonata da tutti, salvo che per i diversi tentativi del Sindaco di Marsala sulla questione, come se il problema fosse stato creato dalla natura"