E pensare che erano i primi di marzo quando il Comune di Marsala, insieme alla Capitaneria di Porto e ai rappresentanti della provincia, aveva deciso di realizzare i pontili galleggianti nella zona tra la Lega Navale Italiana e Punta D’Alga per risolvere il problema dell’abusivismo della navigazione all’interno della laguna dello Stagnone. A quanto detto allora, i pontili sarebbero stati pronti in tempo per la stagione estiva.
Puntuale arriva il commento del consigliere provinciale Paolo Ruggeri, che più volte aveva manifestato il suo scetticismo circa la realizzazione dei pontili galleggianti in tempo per la stagione estiva: “Lo scetticismo sui tempi di realizzazione dei famigerati 500-600 posti barca, che ho più volte manifestato, rimane immutato. Anzi cresce! Ma non sarebbe stato meglio, come avevo proposto, che il competente Assessorato Regionale avesse disposto una moratoria, anche solo per due- tre mesi, in attesa dei nuovi pontili? Ma non sarebbe ancora possibile?”.
D’accordo con lui anche tutti gli interessati, i proprietari delle imbarcazioni che per quest’anno corrono il rischio di tenere le barche sui carrelli all’interno dei garage.
Questo il commento di Pietro Ienna, presidente dell’associazione Porta D’Occidente: “Ciò che chiediamo non è la possibilità di navigare o ormeggiare in maniera indiscriminata all’interno dello Stagnone. Questo mai: siamo i primi a volere bene alla nostra riserva. Piuttosto chiediamo che una volta per tutte venga fatta chiarezza, che venga fatto un regolamento definitivo per la navigazione all’interno dello Stagnone. Non è possibile che da più di 20 anni si vada avanti con moratorie e situazioni temporanee invece di disciplinare la navigazione all’interno della riserva. Ancora più assurdo è che l’amministrazione decida che le barche non possono ormeggiare né circolare all’interno della riserva senza creare valide alternative”.
“Le autorità stanno sottovalutando la situazione – continua Ienna- Sono centinaia le attività della nostra città che vivono del settore della pesca: bisogna che venga considerato anche questo possibile grave danno economico. E sono 2000 le piccole barche che rischiano di restare sul carrello nel garage di casa. A questo punto, sarebbe più utile che gli enti preposti facessero l’ennesima moratoria per salvare la stagione. Purché questa sia una moratoria propedeutica a un regolamento definitivo: pongano un limite al numero delle imbarcazioni e ci siano degli specchi d’acqua distanti dalla zona bagnanti. Ma almeno che vanga fatto un regolamento”.
Pamela Giampino