Si tratta del "Mariner Dieci", 8 persone di equipaggio (4 italiani e 4 extracomunitari) al comando di Mariano Marrone, del "Vincenza Giacalone", 7 persone di equipaggio (5 italiani e 2 extracomunitari) al comando di . Alberto Grassa e del motopesca "Alibut", 7 persone d'equipaggio (4 italiani e 3 extracomunitari) al comando di Angelo Bosa . Al momento del sequestro i pescherecci si trovavano a circa 30 miglia dalle coste libiche unitamente ad altri 6 pescherecci mazaresi. Avvicinati da un grosso pattugliatore libico, gli equipaggi sono stati costretti a lasciare le proprie imbarcazioni per salire sulla nave militare libica. Le imbarcazioni in questo momento sono in navigazione per un non precisato porto libico dove dovrebbero arrivare tra qualche ora.
La decisione del Governo libico di estendere la propria competenza di controllo acqueo ad oltre 70 miglia dalla costa di quel Paese è unilaterale, e mai ratificata dagli organismi internazionali preposti. Mi auguro che il Governo italiano accolga la nostra proposta, formulata da oltre un anno, per l’istituzione di un tavolo bilaterale nel quale sia possibile confrontarsi per garantire che il Canale di Sicilia sia un luogo di pace e di lavoro. Purtroppo oggi siamo ancora una volta chiamati a fronteggiare l’emergenza dell’ennesimo sequestro di pescherecci mazaresi da parte delle autorità libiche. Sappiano che della vicenda si sta occupando già il Ministero degli Affari Esteri. Cconfidiamo in un positivo epilogo della vicenda, per il ritorno a casa dei 32 componenti gli equipaggi e dei tre pescherecci sequestrati.”.
Lo ha dichiarato il Sindaco di Mazara del Vallo on.le Nicola Cristaldi, appresa la notizia che all’alba di oggi i pescherecci mazaresi Mariner Dieci, Vincenza Giacalone e Alibut, sono stati sequestrati da un pattugliatore militare libico a circa 30 miglia dalla costa libica.
Il Sindaco Cristaldi segue costantemente l’evolversi della vicenda.
Con un telegramma al ministro degli Affari Esteri, On. Franco Frattini, il Presidente del Consiglio Provinciale di Trapani, Peppe Poma, ha immediatamente sollecitato l’autorevole intervento del rappresentante del Governo italiano per la più celere definizione del nuovo caso ed il pronto rilascio dei tre pescherecci di Mazara del Vallo e dei loro equipaggi sequestrati, nelle prime ore di questa mattina, dalle autorità libiche.
Questo il testo del telegramma al Ministro Frattini:
Il sequestro, all’alba di stamani, in un tratto di mare a 30 miglia dalle coste della libia, di ben tre motopesca del compartimento marittimo di Mazara del Vallo (Alibut, Mariner 10, Vincenzo Giacalone) e dei complessivi 22 uomini di equipaggio da parte di alcune motovedette libiche, ripropone in tutta la sua gravita’ il problema dell’attivita’ di pesca nelle acque del Mediterraneo e del Canale di Sicilia in particolare. A nome mio personale, dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani e della marineria di Mazara e dell’intero territorio, chiedole suo autorevole, tempestivo, deciso intervento per reale definitiva soluzione annosa grave problematica e, intanto, per il celere rilascio dei tre pescherecci e di tutti gli uomini di equipaggio. colgo altresi’ l’occasione per ribadire piena fiducia nei confronti della s.v. che, ne sono certo, non deludera’ le nostre attese e soprattutto quelle dei familiari dei pescatori sequestrati e degli armatori.
Il Presidente Poma, inoltre, ha inviato un telegramma anche al Sindaco di Mazara del Vallo, On. Nicola Cristaldi, manifestandogli tutta la possibile solidarietà umana e istituzionale per questo ennesimo e multiplo sequestro e pregandolo di farsi latore, presso i familiari dei pescatori sequestrati, degli armatori e della marineria tutta, della vicinanza e dell’appoggio dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani.
– “Siamo solidali con le società armatoriali e con gli interi equipaggi dei pescherecci sequestrati stamattina all’alba a circa 30 miglia dalle coste libiche. Auspico che il Governo italiano intervenga con forza e in tempi brevi per la risoluzione del problema. Non si può ancora oggi sostenere la unilateralità dell’ampliamento delle acque territoriali libiche da un lato, e il mancato sostegno alle imprese di pesca siciliane e mazaresi in particolare dall’altro, costrette quest’ultime a causa del depauperamento delle risorse ittiche a spingersi in mari lontani. Evidentemente, accordi fatti da enti regionali volti a scambi formativi nulla producono al fine di creare seria cooperazione con la Libia, tenuto conto del coinvolgimento dei nostri motopesca in vicende tristi come i sequestri”.
Lo dichiara Giuseppina Adamo, Presidente del Distretto Produttivo Pesca e Pesca Turismo Siciliae.