Si è, con preoccupazione, evidenziato come l’istituzione nel meridione d’Italia delle zone a burocrazia zero se coincidenti con i territori già istituiti delle zone franche urbane, come Erice, vanificherebbero di fatto l’esistenza di queste ultime con il venir meno paradossalmente di tutte quelle provvidenze che si cominciavano a poter delineare e destinando risorse già previste per tali zone franche urbane per la concessione di contributi diretti alle nuove iniziative produttive da avviarsi nelle zone a burocrazia zero.
Da qui la necessità di fare fronte comune per scongiurare l’ipotesi di vanificare tutto quello che si è “progettato” attorno alle provvidenze scaturenti dall’istituzione delle zone franche urbane, chiedendo al governo di non far coincidere i territori delle due zone “franche urbane” e “burocrazia zero” o quantomeno renderne complementari i benefici economici e normativi.
Tutti i rappresentanti delle organizzazioni ed organismi presenti, prendendo atto dei rischi paventati e cogliendo l’invito del sindaco Tranchida hanno manifestato ed assicurato l’immediato coinvolgimento delle proprie strutture centrali per un concreto e pressante intervento presso il governo nazionale per il mantenimento di una distinzione delle due zone o di una complementarietà delle relative provvidenze economiche normative.