Nel suo intervento il commissario straordinario Noto ha sollecitato la conferenza permanente dei dirigenti a fare in modo maggiore “rete” tra i diversi Iacp siciliani (si ricorda sono 10, oltre quelli dei nove capoluoghi di provincia, Palermo, Trapani, Agrigento, Enna, Caltanissetta, Siracusa, Ragusa, Messina, Catania, c’è anche quello di Acireale): “E fare reste e sistema – ha detto Noto – significa intanto potere affrontare se non con una unica voce quantomeno con una unica linea operativa le problematiche del settore edilizia popolare in Sicilia, unità di intenti che potrebbe bene applicarsi anche a proposito della individuazione di fonti di finanziamento. Oggi andiamo incontro un periodo se non già non lo si è dove bisogna sapere muoversi bene anche nel’ambito del privato per vedere realizzati progetti, anzi oggi è il privato che ha maggiori possibilità rispetto al pubblico di accedere a fonti di finanziamento, per cui dobbiamo renderci conto che fare sistema è indispensabile così come creare sinergie tra pubblico e privato è necessario, ma al privato dobbiamo garantire strutture burocraticamente snelle e veloci nelle procedure. Da qui uno dei compiti che spetta a questa conferenza”. Noto infine ha concluso affermando che oggi un binomio del quale si sente spesso dire è quello della casa e della famiglia “dobbiamo fare si che resti questo qualcosa di annunciato e non praticato”.
L’arch. Lillo Punturo, direttore dell’Iacp di Caltanissetta e presidente della conferenza permanente dei direttori degli Iacp siciliani ha accolto le sollecitazioni del commissario Noto facendole proprie e dell’intera conferenza sotto il profilo degli obiettivi programmatici. Ma l’arch. Punturo ha altresì aggiunto la richiesta di aiuto al commissario Noto e a tutti i vertici politici degli Iacp siciliani perché la voce politica degli istituti riesca ad ottenere adeguata attenzione presso la Regione. L’arch. Punturo ha sollecitato Noto ad adoperarsi perché così come è stata costituita la conferenza permanente dei direttori si possa costituire anche quella degli amministratori e assieme possano agire per catturare la dovuta sensibilità degli organi di governo regionale sulle politiche per la casa e per l’edilizia popolare.