nell'ambito del processo sulle stragi di mafia del 1993 a Roma, Firenze e Milano a carico di Francesco Tagliavia.
Di Filippo ha spiegato che le stragi ''sono state fatte per fare un ricatto allo Stato sul 41 bis, sulla legge sui pentiti. Il messaggio era o fate cosi' come diciamo noi o mettiamo altre bombe. Furono scelte chiese e monumenti per colpire il turismo, cosi' mi dissero Salvatore Grigoli e Vittorio Tutino''.
L'attentato a Maurizio Costanzo, invece, ''mi dissero che fu per vendetta, per una trasmissione che aveva fatto''. Sarebbe stato previsto anche un attentato contro Claudio Martelli, mai effettuato. Negli anni Novanta, ha riferito Di Filippo, ''Grigoli e Antonino Mangano mi dissero: vedi di individuare l'abitazione di Martelli perche' lo vogliamo uccidere''.
Questo ''perche' aveva fatto qualcosa contro di loro''.