Nel corso dell’incontro, che si è svolto in assessorato, è stato possibile ricostruire con obiettività la vicenda relativa alla mancata partecipazione delle scuole alla manifestazione organizzata dall’associazione antiraket e antiusura di Trapani, che si è svolta nei giorni scorsi a Castelvetrano, con il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia e il collaboratore di giustizia, Vincenzo Calcara.
“È emersa una mancata comunicazione tra i diversi soggetti interessati- ha detto Centorrino- che ha creato più di un equivoco in merito alla manifestazione, al suo significato ultimo, ai partecipanti”.
Per fugare ogni dubbio sulla partecipazione alla lotta alla mafia delle scuole locali, nella quale sia il sindaco che il preside sono stati, anche di recente, protagonisti di primo piano, è stata fissata una riunione che si svolgerà mercoledì 16 febbraio a Castelvetrano, sul tema Scuola e legalità. All’incontro parteciperanno l’assessore Centorrino, il sindaco Pompeo, il Consiglio comunale, le rappresentanze del mondo della scuola.
9,00 - A Castelvetrano continua la polemica sulla mancata partecipazione delle scuole superiori all'incontro organizzato in città il 19 Gennaio con il Procuratore Ingroia e il collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara.
Oggi sarà a Castelvetrano l'Assessore regionale Mario Centorrino, ma il Sindaco Gianni Pompeo rimanda al mittente le accuse di assenza della città e se la prende con gli organizzatori: “L’Amministrazione ha messo a disposizione i locali e le strutture tecniche necessarie, allo svolgimento dell’iniziativa, ma va detto che in nessuna delle comunicazioni che l’Associazione ha prodotto si faceva riferimento alla primalità dell’evento in memoria di Paolo Borsellino, ma bensì ad una conferenza nata dalla volontà di Calcara di parlare ai giovani- afferma Pompeo- Il Teatro è stato concesso per la presenza del Dott. Antonio Ingroia, la quale certo conferiva all’evento una luce istituzionale; la mancanza dei giovani è probabilmente addebitabile alla cattiva organizzazione che, invece, aveva garantito all’Ente la presenza di scolaresche alla manifestazione. Pur non entrando nel merito del diniego del Preside Fiordaliso di consentire l’adesione degli studenti di Classico, Scientifico e Scienze Umane, non si è ancora compreso – e di questo è stata fatta ufficiale domanda ai Presidi delle altre scuole del territorio – se l’organizzazione abbia o no coinvolto appunto altre scuole e l’eventuale motivo della loro assenza- continua il Sindaco- Ciò detto e considerato, ritengo che un’utile giornata di confronto tra il Dott. Ingroia e i giovani sia stata sprecata, sia per la centralità della figura di Calcara all’interno dell’evento, e quindi per il conseguente oblio della memoria di Paolo Borsellino, sia per la pessima gestione operata dagli organizzatori. Resta il dolore di un Sindaco da sempre in prima linea sul fronte della Legalità di fronte al prevedibile “Refrain” che vorrebbe Castelvetrano tiepida alle istanze dell’Antimafia. Numerosissimi sono stati e sono tutt’ora le manifestazioni, i cortei, le assemblee, i dibattiti popolati da giovani e anzi da essi stessi organizzati, che hanno avuto grande successo e innescato positive riflessioni. Che questo sia riuscito male, evidentemente, non è dipeso dall’uditorio. Il Dott. Ingroia tornerà il 16 febbraio al Parco Archeologico, a presentare il suo ultimo libro. In quella occasione sono certo, condividendo il Comune con l’Ente Parco l’organizzazione, che i giovani della Città e il mondo della Scuola sapranno dare le risposte che hanno sempre dato se correttamente coinvolti.”
Ma è soprattutto su Facebook che la battaglia si fa aspra, soprattutto tra sostenitori di Calcara e cittadini che invece non considerano attendibile l'ex mafioso. A difendere Calcara è il figlio di Paolo Borsellino, Manfredi: Caro Vincenzo, con questa lettera aperta desidero esprimerti tutta la mia solidarietà e il mio sostegno per quanto accaduto ieri mattina in quella Castelvetrano che è e rimane la tua città natale alla quale, so bene, nonostante tutto sei visceralmente legato.
Purtroppo quel preside che ha “boicottato” il tuo incontro con gli studenti della sua scuola decidendo per loro, poco o nulla conosce del tuo percorso di “redenzione”, iniziato oramai nel lontano 1991 e giunto oggi ad un punto di non ritorno.
Ti è stato impedito non certo di tenere una “lezione di legalità” agli studenti del tuo paese ma semplicemente di raccontare loro il tuo vissuto, perché ascoltassero dalle tue parole come sia stato possibile, come è possibile, che un uomo di Cosa Nostra che si è macchiato di gravi delitti possa uscire da qual tunnel, rivedere la luce, e ritornare ad essere e a vivere come un cittadino normale, a provare sentimenti di amore, a crescere quattro figlie, chiamate “Agnese” “Lucia” “Fiammetta” e “Beatrice” come la moglie e le figlie del tuo adorato giudice Paolo Borsellino, lontano da quel mondo di falsi valori in cui tu eri nato e cresciuto.
Non hai nulla da rimproverarti, i cittadini onesti di Castelvetrano e della Sicilia tutta sono con te; come bene ha detto il Procuratore Aggiunto Ingroia, la grandezza di mio padre stava proprio nella capacità e volontà di dare un’occasione di riscatto a tutti e tu, più di altri, l’hai colta mutando radicalmente la tua vita.
Chi dice che nel tuo caso Borsellino è stato fuorviato, che non era un dio e che avrà preso qualche granchio anche lui, rispondo che se mio padre certamente non era un dio e prendeva granchi, è anche vero che vi considerava persone come lui, con gli stessi suoi sentimenti ma con la sfortuna di non esservi mai imbattuti in chi vi aiutasse a uscirli fuori, ad averne consapevolezza.
Sono orgoglioso in tutti questi anni di esserti stato vicino, anche materialmente, e non rinnego nulla di ciò che ho fatto per te e la tua splendida famiglia, consapevole di avere solo continuato l’opera che aveva avviato mio padre il giorno in cui gli hai confessato che avresti dovuto ucciderlo.