"Questa è una delle più grandi operazioni antimafia condotte della storia dell'Fbi, per numero di arresti ed estensione", dichiara il ministro della Giustizia statunitense, Eric Holder, presentando i risultati del blitz. E sottolinea come "In questo momento il dipartimento di Giustizia sta conducendo la lotta contro il crimine organizzato come mai prima d'ora. Siamo impegnati, siamo determinati a sdradicare questa attività criminale una volta e per sempre".
A finire nella rete degli investigatori, leader importanti dei clan italiani a New York: membri delle famiglie Gambino, Lucchese, Genovese, Bonanno e Colombo, e anche i De Cavalcante, questi ultimi basati nel New Jersey. Tra le accuse associazione mafiosa, omicidio, traffico di droga, gioco d'azzardo e estorsione. Alcune accuse risalgono a diverso tempo fa, tra cui omicidi commessi negli anni Ottanta e Novanta.
L'operazione è iniziata prima dell'alba ed ha colpito sia boss che piccoli bookmaker, ed alcuni esponenti corrotti dei sindacati. La zona degli arresti si estende dalla città di New York, passando per Rhode Island, il New Jersey fino al New England. L'azione è stata portata a termine grazie all'impiego di centinaia di agenti di polizia di Stato, dell'Fbi e del dipartimento di New York. Tutto è partito da segnalazioni apparentemente non collegate tra loro, affidate a quattro
corti federali di altrettante giurisdizioni.
La retata arriva in un momento storico in cui, secondo le autorità federali e di polizia, si assiste a una forte ripresa delle attività criminali nelle zone interessate, dopo vent'anni di declino. Le famiglie mafiose sono state fortemente indebolite dall'attività investigativa basata sulla deposizione dei pentiti. Proprio questo indebolimento dell'attività criminale insieme alla ricalibrazione delle forze investigative dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, avrebbero contribuito ad allentare la presa sull'attività mafiosa, che però negli ultimi tempi si andava ricostituendo.