Accorre il bel soldato dal pesante cappotto
lo svelle dal petto agghiacciato
e gira gira gira
nudo
afferrato alla caviglia
Il palo del telegrafo rinvia il colpo secco
del capo sfracellato.
Danke Danke Danke
Scoppia il grido
Il calpestio trema
Danke Danke
Stride la gola con le mani dentro
ciò che resta del figlio
Danke Danke Danke
orripilò il volto giovane del soldato di Hitler
urlò
lo stivale d’acciaio spappolò
la bocca urlante sulla neve rossa.
Venticinque anni dopo il popolo tedesco
è inginocchiato assieme al Cancelliere suo
sopra la pietra del Ghetto di Varsavia.
Sessanta e sei anni dopo ancora
italiani dibattono se fummo
complici fino in fondo di Hitler
dei due governi feroci di Benito.
Giovanni Lombardo - 25 gennaio 2011