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14/02/2011 15:32:12

Lombardo: "Necessaria la riforma del commercio"

E non soltanto, per il pomodoro, ma per l'intero sistema agroalimentare siciliano" ha detto oggi pomeriggio il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, intervenendo all'assemblea pubblica organizzata dal parlamentare all'Ars, Giuseppe Gennuso, a Marzamemi (Pachino), che ha visto tra gli altri la partecipazione dell'assessore regionale all'Agricoltura, Elio D'Antrassi, di quello ai Beni Culturali, Sebastiano Missineo e dei deputati regionali, Bruno Marziano, Roberto De Benedictis e Mario Bonomo.

Il Governatore ha detto che tra i provvedimenti che dovranno essere adottati, ci dovranno essere verifiche attente da parte dell'istituto zooprofilattico della Regione sulla qualità della produzione. "Ovvero - ha aggiunto Lombardo - verificheremo se la provenienza del pomodoro è autentica, cioè coltivato a Pachino, oppure se si tratta di prodotto contraffatto". Il presidente della Regione ha pure risposto ai problemi sollevati dai produttori sulla Grande distribuzione, che, secondo gli addetti ai lavori sarebbe la causa di tutti i mali.

"Metteremo la parola fine in Sicilia a nuovi insediamenti di Grandi catene di distribuzione e non ci saranno più i grandi che divoreranno i piccoli. L'apertura domenicale delle grosse catene commerciali dovrà essere finalizzata alla promozione dell'intero comparto agroalimentare della Sicilia. Dal prossimo 2 aprile i prodotti della nostra terra dovranno arrivare al grande mercato agro alimentare di Catania".

Lombardo, anticipando l'arrivo del ministro per le Politiche agricole a Pachino, Giancarlo Galan, si è detto preoccupato sul paventato accordo per l'importazione di prodotti agricoli da Marocco e Tunisia. "Mi auguro - ha detto - che questo non passi in sede di parlamento Europeo". Per l'assessore regionale all'Agricoltura, Elio D'Antrassi, si rende sempre più necessario mettere all'asta "l'oro rosso di Pachino" con un unico confezionamento. Sulle accuse di presunte infiltrazioni mafiose, D'Antrassi ha detto: "Noi faremo una campagna di comunicazione attraverso manifesti per rassicurare i consumatori che dietro la produzione del pomodoro di Pachino non c'è mafia".