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12/10/2011 04:27:03

Processo Rostagno: oggi parlano Linares e gli investigatori della Squadra Mobile di Trapani

A Linares, profondo conoscitore dell'assetto criminale della mafia trapanese, i giudici chiederanno di ricostruire il quadro di Cosa nostra negli anni in cui Rostagno operava come giornalista a Rtc. "Rostagno era circondato dai lupi, e i lupi lo hanno azzannato" ha detto più volte Linares, a cui va il merito di aver ripreso nel 2008, in mano le indagini quando tutto sembrava essere arrivato su un binario morto.

Nell'ultima udienza, invece, ha parlato Carla Rostagno, sorella di Mauro, che ha raccontato come negli anni successivi all'omicidio abbandonò il suo lavoro per venire in provincia di Trapani e condurre delle indagini personali sull'omicidio. Voleva scoprire la verità. «E per farlo avevo bisogno di tempo», ha detto ieri durante l’audizione nel processo ai boss Vincenzo Virga e di Vito Mazzara. Dagli appunti redatti da Carla Rostagno emergono nuovi possibili coinvolgimenti. «Poco prima di morire mio fratello incontrò il boss Natale L’Ala. Mi è stato riferito dal brigadiere Beniamino Cannas. Ero andata da lui per cercare di capire a che punto fossero le indagini. Nel corso del colloquio mi disse che poco prima di essere ucciso mio fratello aveva avuto un incontro con Natale L’Ala da cui era uscito sconvolto. All’epoca non diedi grande importanza all’informazione. Non sapevo neanche chi fosse Natale L’Ala".  L'Ala rappresenta in quegli anni l'anello di congiunzione tra la mafia del Belice e le logge massoniche coperte di Trapani... «Cannas - ha detto Carla Rostagno - mi riferì che mio fratello pensava che dietro alle logge ci fosse un grosso giro di miliardi».