E’ quanto emerso ieri pomeriggio nel corso del convegno “Ambientiamoci. Discorsi di…vini” promosso da Fare Ambiente Marsala in collaborazione con l’Istituto Regionale della Vite e del Vino, il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia di Marsala, l’Istituto Agrario “Abele Damiani e con il patrocinio dell’ARS, della Presidenza della Regione Sicilia, Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e Fondazione Gen. I. Milillo.
“Il problema maggiore – ha spiegato il dott. Antonio Raimondo, dell’ICQRF – è che di anno in anno, i contraffattori cambiano strategia ed è quindi sempre più difficile individuarli”.
Nel 2010, le ispezioni effettuate dall’organismo di controllo in tutta Italia sono state 32.989. Più di 23.000 gli operatori controllati e più di 61.000 i prodotti. I sequestri sono stati 367, per un valore complessivo di circa 9.500.000 euro. Da gennaio a dicembre sono state inoltrate all’autorità giudiziaria 268 notizie di reato, di cui 157 per irregolarità riscontrate a seguito di analisi. I controlli riguardano vari settori, a partire da quelle vitivinicolo in cui si sono verificate anche il maggior numero di contestazioni, a quello oleario, caseario, ortofrutta, carne, cereali, etc…
Alla luce di questo, e dei tanti interventi che si sono susseguiti ieri alla Villa Favorita, è emerso un appello corale a lavorare, tutti insieme, affinché si difenda la qualità e la naturalità dei nostri prodotti e la sostenibilità diventi un vero e proprio stile di vita, che fa bene all’imprenditoria, al paesaggio, alla salute dei cittadini. Lo ha detto, in primis, Giancarlo Montesano, Presidente di Fare Ambiente Marsala che, al tema della sostenibilità ha dedicato tutte le attività del 2011, e lo ha ribadito anche il professore Lucio Gristina, vice presidente del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, che, in questo periodo si sta concentrando proprio sulle tematiche legate alla gestione del suolo. “In Paesi concorrenti, come Francia e California, esistono delle certificazione che attestino il grado di CO2 necessario per produrre una bottiglia – ha detto Gristina - In Italia manca il protocollo. Siano anni luce indietro”.
Tanti i presenti, dai dirigenti dell’IRVV che hanno parlato dei controlli sui vini a denominazione d’origine effettuati dall’istituto, all’enologo Carlo Ferracane, presidente di Assoenologi Sicilia, al professore Luigi Sciacca, in rappresentanza dell’Istituto Agrario Abele Damiani. Ma soprattutto c’erano tanti imprenditori locali. Sei di loro - Alagna, Bianchi Distillati, Cantine Buffa, Nicosia, Tenuta Enza Fauci, Settesoli – hanno partecipato, con i loro “vini sostenibili”, ad una degustazione guidata dall’enologo Giacomo Manzo.
“L’obiettivo – ha detto Manzo – è sostenere le aziende che operano con onestà, che usano metodi di coltivazione tradizionali e che creano prodotti di elevata qualità. Se, quando acquistiamo un prodotto ci lasciamo guidare anche da questi parametri, facciamo del bene a noi stessi e all’ambiente in cui viviamo”.
L’evento è stato sponsorizzato da La Piramide - Wall Street Institute, CLS Informatica e Zicaffè.