È uno dei passaggi della relazione che Rita Arrigoni, presidente delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, ha illustrato oggi in commissione Bilancio all'Ars, in vista della manovra economica regionale. I magistrati contabili puntano il dito contro una serie di criticità individuate nel bilancio, in particolare rispetto ad alcune previsioni di maggiori entrate per le casse regionali: perplessità vengono espresse, ad esempio, rispetto ai 120 milioni che dovrebbero arrivare dal processo di dismissione di quote di partecipazione in società ed enti. E ancora rispetto ai 750 milioni attesi in tre anni dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare e dalla vendita dei beni dello Iacp («a riguardo - si legge nella relazione - la Corte sollecita maggiori dettagli informativi, anche procedurali, in considerazione del fatto che analoghe manovre in esercizi precedenti non sempre hanno ottenuto risultati attesi»).
Ancora, la Corte dei Conti osserva: «Seguire le corrette procedure nella formulazione dei bilanci è una garanzia di per sè: questo, purtroppo, oggi non avviene non solo in Sicilia, ma neppure a livello nazionale il rallentamento della dinamica delle entrate tributarie, strettamente legata all'attuale andamento non positivo dell'economia, ha comportato una prudenziale stima al ribasso rispetto alle previsioni del 2011: le entrate correnti, infatti, già stimate in 14 miliardi e 689 milioni di euro, vengono imputate al bilancio 2012 per un importo di 14 miliardi e 227 milioni, con riduzione del 2,4% rispetto alle previsioni di esercizio in corso, pari a 14 miliardi e 576 milioni».
Positiva, per i magistrati contabili, la scelta di tagliare i costi della politica a livello regionale. «La Corte dei Conti prende atto che il governo regionale, nella consapevolezza della gravità del momento a causa della situazione economico-finanziaria del Paese che impone anche alla Regione siciliana notevoli sacrifici in termini di riduzione della spesa, ha inteso anticipare attraverso l'emanazione di un apposito atto di indirizzo della giunta, alcune azioni per il contenimento dei cosiddetti costi della politica».