Ma i professionisti dell'antimafia, che ancora esistono, hanno gridato allo scandalo quando ho proposto di venderli. Dicono: se li vendiamo se li ricompra la mafia. Bene, dico io, allora li sequestriamo di nuovo''. Lo ha detto l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, in un'intervista al settimanale ''Oggi'', in edicola da mercoledi'. ''Una grande parte della sinistra - prosegue Maroni - considera culturalmente la lotta alla mafia come suo patrimonio esclusivo. Un ministro non di sinistra che fa realmente attivita' antimafia per loro e', come dire, fastidioso. Nel 2008 arrivo al ministero, c'e' la lista dei 30 latitanti piu' pericolosi. Fra loro c'e' quello che ha rapito, ucciso e sciolto nell'acido il figlio dodicenne del pentito Di Matteo, e quello che ha dichiarato di averne ammazzati cosi' tanti da poterne riempire un cimitero. Bene. Dopo tre anni ne sono stati catturati 28. Vado in commissione Antimafia, si alza uno della sinistra e dice: pero', ministro, deve ammettere che ne mancano ancora due...''