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02/12/2011 05:06:27

Beni confiscati alla mafia. Ecco tutti i numeri in provincia di Trapani

Quindi si tratta di  più del 40% dei beni in totale. Stessa proporzione per quanto riguarda le aziende sottoposte a confisca: su un totale nazionale di 1480 aziende confiscate quelle siciliane sono 544. Sono i dati pubblicati dall'Agenzia Nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I dati dell'Agenzia, diretta dal Prefetto Giuseppe Caruso, sono aggiornati al 1° Novembre 2011. La settimana scorsa è stata inaugurata dal Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri la sede di Palermo. Proprio la provincia di Palermo ha il primato regionale delle confische: 3405 beni immobili e 595 aziende. In Provincia di Trapani invece si sono 356 beni confiscati e 35 aziende.  Nella nostra provincia Mazara del Vallo è la prima in classifica con 72 confische. Seguono Alcamo, con 57, Castelvetrano 45, Marsala 38, Trapani 31, Campobello di Mazara 29, Castellammare del Golfo, 18, Calatafimi e San Vito Lo Capo 16, Erice 15, Paceco 14, Salemi 8.

Il valore stimato di 1.916 immobili in gestione su un totale di 2.944 è di circa 362,5 milioni di euro. L’87,11% dei beni immobili confiscati –
sempre al 31 dicembre 2010 – sono stati trasferiti al patrimonio indisponibile degli Enti locali territoriali (Comuni, Province, Regioni) quasi coincidenti con i Comuni in cui si trovano gli stessi beni. Il 10,85% sono stati destinati alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e alle Capitanerie di porto, l’1,52% ai Ministeri, lo 0,52% ad altro.
Dei beni consegnati e trasferiti al patrimonio indisponibile degli Enti territoriali, il 31% è stato destinato a finalità sociali. Significativa la quota destinata ad associazioni (17,4%), agli alloggi per indigenti (14,3%), alla sicurezza e al soccorso pubblico (11,5%), agli uffici (8,4%), alle strutture socio-sanitarie (2,4%), alle scuole (1,1%), ad altre iniziative (13,8%).
Delle 1.377 aziende confiscate al 31 dicembre 2010, 384, il 27,89%, si occupavano di costruzioni e 229 erano siciliane; 382, il 27,74%, di commercio all’ingrosso e al dettaglio, di riparazione di veicoli, beni personali e case; 134 (9,33%) di alberghi e ristoranti; 123 (8,93%) di attività immobiliari, noleggio informatica, ricerca servizi alle imprese; 76 (5,52%) di agricoltura, caccia e silvicoltura; 66 (4,79%) in corso di aggiornamento; 55 (3,99%) di altri servizi pubblici, sociali e personali; 49 (3,56%) di trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; 21 (1,53%) di attività manufatturiere; 20 81,45%) di attività finanziarie; 20 (1,45%) di estrazione di minerali; 19 (1,38%) di attività varie; 17 (1,23%) di sanità e assistenza sociale; 11 (0,84%) di pesca, pescicoltura e servizi connessi.