Usa proprio questi termini Romano parlando alla trasmissione radio "La Zanzara" su radio 24. Quando i conduttori gli chiedono quanto gli pesi l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, Romano risponde cosi: "Pensate a tutti quelli che hanno sulle spalle, meglio sulla testa, un bel paio di corna. Stanno peggio di me. L'indagato, l'accusato, può difendersi e dimostrare che mafioso non è. Uno che è cornuto, insomma uno che è stato tradito, è cornuto e basta.
Non si può rimediare".
L'ex ministro argomenta meglio la sua originale affermazione: "Nella mentalità mafiosa - spiega Romano - la parola cornuto viene usata anche in un altro modo: è quello che non obbedisce, l'avversario della comunità mafiosa. In una intercettazione a me davano del 'cornutazzo'".