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16/12/2011 05:04:44

Nuovi guai per Ingrasciotta, sequestrata la sua azienda a Sanremo

la sua proprietà, secondo l’accusa, sarebbe stata trasferita in modo fittizio dal titolare , il 51enne Giovanni Ingrasciotta, pregiudicato, originario di Castelvetrano, ritenuto legato al clan mafioso del boss latitante Matteo Messina Denaro, ad altri soggetti per evitare possibili misure patrimoniali delle forze dell’ordine.

Ingrasciotta è soggetto molto noto in Liguria: proprio la sua Coffee Time si era aggiudicata un appalto per la fornitura del servizio di ristorazione alla Asl 1 di Imperia; inoltre, compare in una foto “sospetta” insieme con un membro della famiglia Pellegrino (ritenuto un clan della ‘ndrangheta attivo a Bordighera) e con Eugenio Minasso, deputato e vicecoordinatore ligure del Pdl. Tempo fa, Ingrasciotta raccontò come «ho fatto votare per Minasso» .

Giovanni Ingrasciotta, ex collaboratore di giustizia, è attualmente sotto processo per estorsione. La presunta vittima dell’ex collaboratore di giustizia sarebbe il proprietario della Dds di Imperia, azienda che opera nello stesso settore e che a marzo del 2010  è stata bersaglio di un devastante attentato incendiario che ha distrutto 7 furgoni, un camioncino e 2 container. Ingrasciotta è stato interrogato dal procuratore Roberto Cavallone. L’imprenditore ha negato l’episodio e sostenuto, invece, di essere vittima di un complotto.

Il tentativo di estorsione finalizzato all'ottenimento di una spartizione consensuale del territorio sarebbe statoi portato a termine con l'ausilio di una foto del boss Matteo Messina Denaro.

Ingrasciotta mostrando la copia del settimanale, secondo l'accusa, avrebbe detto “Questo è mio cognato: avete visto che falsità si scrivono sul suo conto”. Secondo la Procura l’incontro tra Ingrasciotta e Paravisi (l'mprenditore proprietario della Dds di Imperia) avrebbe dovuto portare ad una spartizione ‘consensuale’ del territorio commerciale

L'attività è nata da tre interdirtive, emesse dal Prefetto di Imperia a carico della Coffee Time, che si era aggiudicata un appalto di concessione del servizio di ristorazione bandito dall'Asl 1 imperiese. La prima interdittiva era stata emessa nel settembre 2010 perché erano stati evidenziati collegamenti di contiguità della ditta con ambienti criminali. Una ulteriore interdittiva è stata emessa nel dicembre 2010 a seguito di una richiesta di revisione del provvedimento in cui veniva segnalata la cessione delle quote da parte dell'Ingrasciotta alla figlia e la nomina quale legale rappresentante di un soggetto originario di Palermo, questi ultimi entrambi dipendenti della società.

Per ultimo, nell'aprile scorso, il Prefetto ha emesso una terza interdittiva, anche se le quote erano state cedute ad un altro amministratore unico. Il passaggio di incarichi e di quote ha indotto la Dia di Genova ad avviare una mirata attività investigativa che ha consentito al Gip di Sanremo di emettere il provvedimento eseguito questa mattina. Contemporaneamente sono state effettuate anche perquisizioni a carico degli indagati. Il valore complessivo dell'impresa sequestrata, la cui gestione è stata affidata ad un amministratore nominato dall'Autorità Giudiziaria, è di circa 3 milioni di euro.