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30/12/2011 05:42:40

Campobello. Caravà chiede la scarcerazione. E al Comune arrivano gli ispettori

Il Tribunale del Riesame entro la settimana prossima dovrà fissare l'udienza durante cui la Camera di Consiglio dovrà discutere sulla legittimità o meno dell'arresto del politico e deciderne la scarcerazione oppure no.
Intanto il prossimo 4 gennaio si svolgerà a seduta consiliare a Campobello di Mazara, a porte chiuse, convocata dal presidente Castiglione per discutere, come richiesto dall'opposizione, di «Questione morale e legalità». Una scelta molto strana quella di convocare un consiglio comunale a porte chiuse, che lo statuto comunale prevede solitamente quando si parla di "questioni personali", e non certo per un problema che investe la morale, la politica e la lotta alla mafia, come quanto sta avvenendo a Campobello.

Intanto al Comune arrivano gli ispettori. Il Prefetto di Trapani, Marilisa Magno, ha infatti nominato una Commissione prefettizia che ispezionerà tutti gli atti. La commissione è composta dal viceprefetto vicario Ingoglia e un rappresentante ciascuno per Carabinieri, Guardia di Finanza e Direzione investigativa antimafia. il decreto di nomina degli ispettori è stato notificato martedì scorso al Presidente del consiglio comunale di Campobello, Giuseppe Castiglione, all'assessore Agostino Montalto e alla responsabile del Settore Affari generali e legali, Kathya Ziletti.

Caravà secondo l'accusa in pubblico era platealmente antimafioso ma in realtà era legato a filo doppio con la cosca di Campobello diretta dal vecchio padrino Leonardo Bonafede. Mafiosi non di poco conto considerato che sono tra quelli più vicini a Messina Denaro. Il sindaco, dicono i pm della Dda palermitana, assisteva economicamente i parenti dei detenuti mafiosi cui pagava addirittura i biglietti aerei per le visite in carcere, nominava consulenti, assessori, e infilava nella sua segreteria, mafiosi o loro parenti, era sostenuto elettoralmente dalla famiglia campobellese, aveva affidato la pulizia delle spiagge a una onlus in cui c'erano sei parenti di boss.

Nel 2008 Caravà aveva tentato il salto politico candidandosi alle regionali: ottenne 4 mila preferenze, (2.660 voti a Campobello di Mazara) ma non ce la fece "perché - dicono i pm - la lista presentata da Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della regione per il centrosinistra, non aveva superato, in ambito regionale, la quota minima. La tegolona caduta sul sindaco oggi non è però piovuta a ciel sereno. Nel 2007 era stato denunciato dalla polizia per estorsione aggravata e voto di scambio. Indagine che si chiuse con un nulla di fatto. Nel 2008 il ministero dell'Interno dispose un'ispezione al Comune per verificare infiltrazioni mafiose. Anche quella volta non ci fu un seguito. Nel 2010 due consiglieri comunali ex Prc ed ex Margherita che appoggiavano il sindaco vennero arrestati per concussione. Poi si dimise Antonino Grigoli del Pd, nipote di Giuseppe, re dei supermercati e socio del superlatitante Messina Denaro. Caravà riamse sempre al suo posto senza che si accendessero i riflettori dell' Antimafia politica, come se tutto fosse regolare a Campobello di Mazara, anche la nomina Di Rosa Stallone, cognata di un presunto mafioso, ad assessore o quella di Franco Indelicato a consulente del sindaco. Indelicato soprannominato "u sacrestano" è stato condannato a 10 anni di carcere per mafia e accusato di gestire traffici di droga per conto di Franco Luppino, braccio destro di Messina Denaro.