Si tratta di Maurizio Costa, 46 anni, residente nel quartiere palermitano dello Sperone: secondo il pentito Gaspare Spatuzza è lui il meccanico che avrebbe sistemato le ganasce della Fiat 126 poi trasformata dai boss di Brancaccio nell'autobomba per il giudice Paolo Borsellino. Nei mesi scorsi, Costa è stato interrogato e messo a confronto con Spatuzza, ma continua a negare di aver mai lavorato su quella Fiat 126. Così, il procuratore Sergio Lari e i magistrati del suo pool l'hanno indagato per false dichiarazioni al pubblico ministero. La posizione del meccanico palermitano potrebbe anche aggravarsi: Spatuzza sostiene che Costa non sapesse a cosa doveva servire la 126, ma il pentito ha spiegato che era comunque "a disposizione" del clan di Brancaccio, "per sistemare le auto rubate". Oggi, Costa è un Lsu, un lavoratore socialmente utile del Comune, nel suo passato c'è già una condanna per mafia e droga.