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06/01/2012 09:00:34

In Sicilia il prezzo dell'elettricità gioca al rialzo

 Le cifre sintetizzate dal Gestore dei mercati energetici (il Gme, ovvero il manovratore della Borsa) parlano chiaro: nell'ultima settimana del 2011 il prezzo unico nazionale (Pun) si è ridotto del 5,7% (a 76,20 euro a megawattora) rispetto alla settimana precedente. Hanno contribuito alla discesa tutte le aree zonali meno la Sicilia, che ha frenato il ribasso segnando invece un aumento del 2,8%, a 92,69 euro.

Il picco, che trova una sostanziale conferma anche nell'andamento degli ultimi due giorni (Pun appena superiore agli 80 euro a fronte di un prezzo "siciliano" superiore ai 100 euro) non è così eclatante rispetto a quel che è più volte accaduto negli ultimi anni, ma ecco riaffiorare le vecchie polemiche.
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Problemi strutturali o giochi speculativi? Nello scorso biennio l'Authority per l'energia aveva puntato l'indice sui giochi non sempre chiari dei produttori elettrici nell'isola, arrivando ad un passo dalle sanzioni. Ad un passo, perchè sull'onda degli impegni presi dai produttori i prezzi nell'isola (o meglio, nelle isole, visto che lo Stesso fenomeno lo aveva mostrato la Sardegna) avevano, come per incanto, ridotto in maniera significativa il loro gap con il resto d'Italia. Ora lo scenario è cambiato. Ma a rinvigorire sospetti e polemiche sono proprio questi mutamenti. Ad assestare un'accelerazione al Pun è infatti la sola Sicilia, mentre la Sardegna si sta pian piano allineando ai prezzi continentali: nell'ultima settimana del 2011 ha addirittura prodotto un prezzo in discesa del 6,2%, a 80,40 euro a MWh. Ed ecco la più che legittima spiegazione.

Da qualche mese la Sardegna non è più un'isola elettrica. O meglio, lo è molto meno. Nella scorsa primavera è infatti entrato in esercizio il maga-cavo ad alta tensione "Sapei" costruito da Terna, il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale, all'insegna dei record mondiali. E' lungo 420 chilometri, tocca i 1.600 metri di profondità, è capace di 1.000 megawatt, ha mobilitato investimenti per 750 milioni di euro che promette di "recuperare" velocemente in termini di benefici di efficienza del sistema elettrico nazionale. Lo stesso si sta facendo in Sicilia con il collegamento tra Sorgente (Messina) e Rizziconi (Reggio Calabria) con un'operazione non meno importante. Funzionerà dal 2013, promette Terna.

 

Di Federico Rendina (Sole 24ore)