9, 00 - Giornata di processi importanti, oggi. A Marsala riprende il processo Golem che vede alla sbarra i presunti favoreggiatori di Matteo Messina Denaro.A Trapani continua, con altri collaboratori di giustizia che verranno ascoltati come testimoni, il processo a carico di Virga e Mazzara per l'omicidio di Mauro Rostagno. Proprio su Virga si sono accesi i riflettori nei giorni scorsi quando è venuto fuori che il boss trapanese ha addirittura avuto il beneficio del patrocinio gratuito a carico dello Stato. Virga, in pratica, risulta nullatenenete, nonostante abbia un patrimonio milionario (che nella quasi totalità gli è stato confiscato). All'udienza di oggi dovrebbero partecipare i collaboratori di giustizia Vincenzo Calcara e Rosario Spatola. Dovevano intervenire nell'ultima udienza prima delle feste, poi invece al posto loro è stato ascoltato Giovanni Brusca. Calcara ritorna a deporre ad un anno di distanza da quel 19 Gennaio 2011 che sancì il suo ritorno nella vita pubbblica della sua città, Casltelvetrano, in un'assemblea al Teatro Selinus che suscitò non poche polemiche. Il dibattimento del processo Rostagno ha rivelato finora colpi di scena ad ogni udienza, facendo venir fuori non pochi depistaggi e gravissime omissioni da parte di coloro che ai tempi avrebbero dovuto investigare con tempestività e metodo sull'omicidio di Rostagno.
A Marsala riprende il processo «Matteo Messina Denaro + 13», scaturito dall'operazione «Golem 2» del 15 marzo 2010. Nell'ultima udienza è stato l'architetto Pasquale Calamia, capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Castelvetrano,ad essere ascoltato come teste.
A fine novembre 2008, a Calamia fu incendiata la villa di famiglia costruita nella frazione balneare di Triscina. Una punizione subìta per aver espresso, durante una seduta aperta del Consiglio, l'auspicio che Messina Denaro fosse arrestato.
Rispondendo alle domande del pm Marzia Sabella, l'esponente del Pd ha ricostruito la notte dell'attentato incendiario alla casa al mare, in quel periodo dell'anno disabitata.
«Fummo avvertiti dalla polizia - ha detto Calamia - arrivati sul posto, davanti la scalinata d'ingresso della nostra casa incendiata abbiamo trovato dei lumini posti a terra a forma di croce». «C'erano già vigili del fuoco - ha proseguito il teste - al nostro arrivo, all'interno, ancora alcuni focolai. Eravamo sotto choc. Quando siamo entrati abbiamo trovato i mobili ammassati al centro. Incendiati il salone e due camere da letto. Distrutti impianto elettrico, climatizzatore, intonaci, infissi, etc. Una perito ha valutato i danni in 30 mila euro. L'indomani qualcuno telefonò a casa nostra, rispose mio padre, e un uomo disse: 'così va bene?'. Poi chiuse».
Calamia, ancora scosso per quella vicenda, ha poi ricordato la seduta di Consiglio del maggio 2008, quando, alla presenza del prefetto Trotta, dichiarò: «Castelvetrano è anche la città natale di Matteo Messina Denaro. Auspico che venga presto assicurato alla giustizia».
Oggi saranno chiamati a testimoniare Nicola Clemenza e Bartolomeo Stallone. Clemenza è un imprenditore di Partanna, che subì un incendio per avere avuto l’ "ardire" di costituire un consorzio oleario che si opponeva al cartello mafioso che controlla il mercato dell'oliva e dell'olio a Castelvetrano e nel Belice.