La via di uscita a questa pesante crisi è un piano straordinario dei lavori pubblici con una rapida attivazione per sbloccare le opere già finanziate ed immediatamente cantierabili, che per motivi burocratici non trovano rapido inizio". Ad annunciarlo sono i Segretari degli Edili di Cgil Cisl e Uil UIL Francesco Colomba, Salvatore Scelfo e Giovanni Angileri. Ieri si è tenuto alla Prefettura di Trapani nell’ambito del protocollo per lo sviluppo, l’occupazione, la legalità e la sicurezza nei cantieri edili, stipulato due anni fa, un incontro per fronteggiare la crisi del settore edile che nel trapanese in due anni ha fatto registrare un calo occupazionale del 40% ed un calo delle gare espletate del 58%. I Sindacati propongono anche "un piano straordinario per la messa a norma e sicurezza degli edifici pubblici con priorità per quelli scolastici, la riqualificazione dei centri storici e le manutenzioni che determinerebbero la creazione di centinaia di posti di lavoro per ridare fiato alle piccole e medie imprese". Su richiesta delle organizzazioni sindacali, si istituirà in Prefettura una task force contro il lavoro nero e per la legalità e sicurezza nei cantieri edili con tutti i soggetti che si occupano di vigilanza e con il fondamentale intervento delle forze dell’ordine coordinate dal Prefetto.
"E’ necessario istituire un osservatorio permanente – spiegano Mimma Argurio e Colomba della Cgil, Giovanni Marino e Scelfo della Cisl e Angileri della Uil – che si occupi con il fondamentale intervento delle forze dell’ordine, di monitorare il fenomeno del lavoro nero e irregolare".
E intanto, dopo la confisca dei beni mafiosi dei giorni scorsi con l’operazione “Panoramic”, i Segretari Generali di Cgil Cisl e Uil e delle categorie dell’edilizia Fillea, Filca e Feneal Argurio e Colomba, Marino e Scelfo e Angileri, tornano a ribadire l’importanza dell’opera delle forze dell’ordine: “un plauso alla Magistratura e alle forze dell’ordine per il colpo inferto con i sequestri alla mafia che viene così privata della disponibilità economica preziosa forse anche per sostenere la latitanza del super boss Matteo Messina Denaro. Colpire i patrimoni illeciti, sequestrare e confiscare i beni ai mafiosi, resta a nostro avviso compito primario delle forze dell’ordine e della magistratura assieme all’arresto dei latitanti che indeboliscono la società civile che vuole vivere di legalità" concludono Argurio e Colomba, Marino e Scelfo e Angileri.