Gaetano Paci, sostituto procuratore in servizio presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo, magistrato della direzione Distrettuale antimafia e presidente della ''Fondazione Progetto Legalita' in memoria di Paolo Borsellino'' commenta cosi' con l'ANSA la bozza del Dl Semplificazioni in Cdm, che prevede: ''i beni immobili sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata che hanno caratteristiche tali da consentirne un uso agevole per scopi turistici possono essere dati in concessione a cooperative di giovani di eta' non superiore a 35 anni''. ''Si deve poi capire a chi affidare questi patrimoni - aggiunge Paci - anche se per questo scopo meritevole che punta allo sviluppo dell'occupazione giovanile''. ''E' necessario, infatti, eliminare - ammonisce - i rischi legati a possibili reinserimenti della mafia attraverso coperture di vario genere per il controllo di questi beni. A Palermo vi sono inchieste che hanno accertato responsabilita' di funzionari del demanio che avrebbero favorito la presenza di prestanome di boss in alcuni consigli di amministrazione di aziende confiscate a Cosa Nostra''. ''Nella mia esperienza professionale inoltre - aggiunge - non esiste una grande varieta' di beni appartenuti alla criminalita' con una specifica vocazione imprenditoriale turistica''. Paci lancia infine un altra proposta: ''Sarebbe utile inoltre coinvolgere sempre nei beni confiscati, - dice - come forma di reinserimento sociale, quei minori che hanno avuto problemi con la giustizia e quella fascia di criminalita' giovanile recuperabile attraverso progetti di reinserimento sociale e di rieducazione in queste attivita' economiche''