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05/02/2012 05:10:19

Gestione dei beni culturali: arrivano i privati per il Satiro, il Baglio Anselmi, Selinunte, Segesta...

Ad Agrigento, la gestione del parco Valle dei Templi, del museo archeologico, del museo «Casa natale Pirandello» e della zona archeologica di Eraclea Minoa, e dell'area denominata Trapani 1-2 (con le zone archeologiche di Segesta e Selinunte, il museo "Baglio Anselmi" di Marsala, il museo del Satiro di Mazara del Vallo e il "Pepoli" i di Trapani) è andata al consorzio «I luoghi dell'Arcadia»; a Siracusa, Globe Events Managment e Civita avranno affidati i servizi della zona archeologica della Neapolis, del museo archeologico «Paolo Orsi» e del museo di Palazzo Bellomo e quelli dell'area Messina 3 (il teatro greco romano di Taormina e la zona archeologica di Giardini Naxos) mentre per l'area Palermo 1 ha vinto la società Pierreci Codess che ha in appalto il Chiostro di Monreale, il Castello della Zisa e la zona archeologica di Monte Jato.

PRIVATI - I contratti per la gestione dei servizi (biglietterie, bookshop, luoghi di ristoro e le visite guidate), in attesa dell'aggiudicazione definitiva dopo i controlli di legge e la definizione contrattuale, avranno una durata di 4 anni più un'opzione per altri quattro. «I privati - spiega l'assessore regionale Sebastiano Missineo - potranno gestire molti più servizi di quanto non accadeva in passato nei luoghi della cultura più importanti della Sicilia. Stiamo lavorando per migliorare le performance nei nostri beni puntando ad aumentare le presenze, peraltro già in crescita nel corso del 2011, e di conseguenza ad ottenere un maggiore ritorno economico per la Regione attraverso gli investimenti delle imprese che, oltre alla promozione dei siti, dovranno pagare un canone e versare una percentuale sugli introiti». Secondo i dati resi noti da Palazzo d'Orleans nel 2011 si è registrato un rialzo delle presenze nei luoghi della cultura del 9,38% e degli incassi del 12,06% rispetto all'anno precedente. «Ottimi risultati - ha commentato l'assessore - che portano a poco meno di quattro milioni i visitatori nei nostri siti nello scorso anno e che consegnano ai privati un settore in espansione e con grandi potenzialità da sfruttare meglio. Le statistiche mostrano, in particolare, una lieve flessione per gli ingressi ai musei e un grande incremento di presenze nei parchi archeologici, un fenomeno che ci fa pensare che la strada imboccata dall'assessorato con la loro istituzione sia quella giusta e che la loro completa valorizzazione possa diventare un vero traino i nostri beni culturali».

LEGAMBIENTE: CALO VISITATORI - Soddisfazione per la nuova gestione dei Beni culturali siciliani è stata manifestata da Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia: «Bene - dice - l’inversione di tendenza nelle aree archeologiche, ma occorre fare di più per i musei che perdono il 10 per cento dei circa 300 mila visitatori di un anno fa». «Siamo contenti – aggiunge Zanna – che dopo tre anni ci sia un’inversione di tendenza. Purtroppo, è stato confermato quanto da noi denunciato un anno fa. Entrando nel merito e osservando più attentamente i dati forniti oggi dall’assessore Missineo, i posti più visitati in Sicilia sono sempre le aree archeologiche, Agrigento, Siracusa, Taormina, solo per citarne alcuni, e non i musei. Purtroppo, le dieci strutture museali più importanti perdono il 10 per cento dei circa 300 mila visitatori di un anno fa. In questo senso, finora, si è fatto troppo poco per la loro valorizzazione e promozione, e l’arrivo dei privati, che salutiamo comunque favorevolmente, non servirà – conclude Zanna - a risolvere un problema che resta in mano alla politica».