Per Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia, non c’è più da perdere tempo: il governo regionale deve concentrare tutte le sue forze su questo tipo di iniziativa. La sindacalista lo ha detto oggi, intervenendo a Siracusa a un’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil sul tema dello sviluppo del territorio. “Al presidente Lombardo – ha specificato Maggio – chiediamo un progetto concreto e immediatamente realizzabile basato sulla valorizzazione delle vocazioni locali e su obiettivi in grado di rimettere in moto l’occupazione, innescando al contempo un circuito di sviluppo sostenibile”.
Tra le richieste della Cgil, il rilancio della funzione anticiclica dell’edilizia. “Migliaia di lavoratori potrebbero essere impegnati, se solo si sbloccassero i piccoli cantieri delle opere pubbliche. La Regione non può esimersi dal promuovere un’iniziativa che punti a rimuovere tutte le criticità che bloccano la realizzazione delle opere cosiddette ‘sottosoglia’ (per importi limitati, ndr)”. Per quanto riguarda la spesa europea, ferma al 12 per cento (programma 2007/2013), Maggio ne ha sollecitato l’accelerazione e la sua concentrazione su effettivi piani di sviluppo. “È pure questa – ha rilevato – un’azione non rinviabile, ma chiediamo anche che la macchina amministrativa sia all’altezza dei compiti. Il blocco di 200 milioni da parte dell’Ue per irregolarità e violazioni di legge di cui si parla oggi aggiunge carne al fuoco delle criticità; gli addebiti fatti alla regione sono gravissimi e il governo deve subito darsi da fare per evitare che queste risorse vadano perdute”.
Come partenariato sociale, ha aggiunto la leader della confederazione isolana, “vogliamo dare tutto il nostro apporto affinché le risorse europee siano spese e lo siano in modo corretto rispetto all’obiettivo dello sviluppo, ma ci vuole in tal senso anche piena coerenza nell’azione della Regione”. E da Siracusa, sede di uno dei pochi grandi impianti che restano alla Sicilia, la segretaria della Cgil lancia alla Regione l’appello a non abbassare la guardia sull’industria. “Troppo spesso – ha concluso – la Regione è intervenuta quando non c’era più niente da fare. Sul petrolchimico si scontano ritardi inconcepibili e sottovalutazioni: c’è un accordo di programma che è stato svuotato, ci sono bonifiche che non sono mai partite. Anche su tutto questo registriamo a oggi un preoccupante silenzio del nostro governo e chiediamo un’inversione di rotta”.