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02/03/2012 05:32:45

Processo Golem 2, "Alessio era interlocutore di spicco di Provenzano"

Pare che tra i testi previsti per oggi ci sia anche il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo. Lo ha annunciato lui stesso lunedì scorso nel corso del comizio pubblico a Palermo alla presenza del segretario del partito Pierluigi Bersani:  "Il partito democratico in provincia di Trapani ha deciso di costituirsi parte civile nel processo contro Matteo Messina Denaro. Venerdi' prossimo saro' ascoltato al tribunale di Marsala per sostenere le ragioni di chi ha subito intimidazioni e minacce. Sono ormai troppi gliamministratori, i deputati, gli esponenti del nostro partito che subiscono minacce mafiose" ha aggiunto esprimendo solidarieta' al senatore Papania (qualche giorno fa una bomba carta è stata fatta esplodere davanti la sua segreteria politica ad Alcamo) e al giovane consigliere comunale di Castelvetrano Pasquale Calamia, che ha già testimoniato in questo processo (l'incendio della sua casa di villeggiatura da parte degli uomini della cosca di Messina Denaro è uno degli episodi chiave dell'inchiesta). Lupo, chiaramente, omette di citare invece tutti quei casi in cui amministratori e politici del Pd o vicini a quel partito si sono dimostrati equivoci nella condotta rispetto alla mafia - se non addirittura censurabili - fino al caso limite del Sindaco di Campobello, Ciro Caravà, in carcere dallo scorso 15 Dicembre.

Una delle testimonianze chiave del processo è stata quella dell'imprenditore di Partanna Nicola Clemenza, che ha raccontato come la mafia dell'olio calpestava la dignità dei lavoratori. Potete leggere la sua testimonianza cliccando qui.

L'operazione Golem 2, curata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dalle Squadre Mobili di Trapani e Palermo, portò all'esecuzione di 18 arresti in provincia di Trapani per fare terra bruciata attorno al superboss Matteo Messina Denaro. Tutti gli arresti fanno infatti parte della rete di fiancheggiatori e persone vicine, vicinissime al boss.
Davanti al Tribunale di Marsala sono imputati, oltre al boss latitante, Maurizio Arimondi, Calogero Cangemi, Lorenzo Catalanotto, Tonino Catania, Giovanni Filardo, Leonardo Ippolito, Marco Manzo, Antonino Marotta, Nicolò Nicolosi, Vincenzo Panicola, Giovanni Risalvato, Filippo Sammartano e Giovanni Stallone, che devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di società e valori, estorsione, danneggiamento e favoreggiamento personale.