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21/03/2012 05:24:42

Area Artigianale. Dopo averla abbandonata si prova a ridurre i prezzi

L’area artigianale oggi è deserta. Costata oltre 4 milioni di euro, una superficie di circa 12 ettari per 45 attività artigianali previste, ma inesistenti. Nel progetto si prevedevano “capannoni a schiera suddivisi in quattro distinti lotti a superficie variabile da 800 a 1.050 metri quadrati”. Doveva essere il polo per lo sviluppo della città ma è diventato un polo di rifiuti e scempi vari. La causa, gli eccessivi costi dei lotti di terreno.
Adesso l’Amministrazione Carini ha approvato un atto di indirizzo, che dovrà passare prima dal settore Territorio e Ambiente e poi essere approvato dal consiglio comunale, che prevede la riduzione del 60% del prezzo dei vari lotti per chi fa richiesta entro il prossimo 30 novembre, con il pagamento che dovrà effettuarsi nei successivi 15 giorni. Un’occasione da prendere al volo insomma. Nel darne notizia il sindaco Renzo Carini cita addirittura Vittorio Emanuele II primo re d’Italia: “Non siamo indifferenti al grido di dolore che artigiani e imprenditori hanno lanciato attraverso i propri rappresentanti di categoria – afferma Carini - pertanto, abbiamo rivisto i prezzi della cessione dei lotti che, pur se già convenienti, sono stati ulteriormente ridotti. A giorni presenteremo la proposta in Consiglio comunale, competente a deliberare in materia”. L’Amministrazione era stata messa all’angolo dalle associazioni di categoria che avevano presentato alcune proposte per occupare quell’area costruita in pompa magna e abbandonata. La CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) della provincia di Trapani aveva consigliato a Carini è di diminuire i costi per l’acquisizione dei lotti, non considerando gli incentivi comunitari tra i costi per le imprese. “Possibilità per le piccole imprese – proponeva la CNA - di acquisire lotti non inferiori a 350 mq e non 700 mq come prevede l’attuale regolamento. Allargare la possibilità di acquisizione delle aree anche ai settori dei servizi alle imprese ed alla logistica. Fornire l’Area in oggetto di tutti i servizi necessari (acqua – gas – centro direzionale – ecc.)”.
Ma perché ci sono voluti tutti questi anni per diminuire i costi? Inizialmente, nel 2009, quando è stata “terminata” l’area dal Comune pensavano di vendere i lotti al prezzo di circa 94 euro al metro quadrato per poter recuperare l’intera somma impiegata per l’area artigianale, 4 milioni di euro di cui 3 milioni finanziati dalla Comunità europea e un milione messo dal Comune. Troppi. E l’area viene abbandonata, nessuno vuole pagare tutti quei soldi. Ma per il Comune doveva essere quello il prezzo per coprire l’intera somma e scongiurare un ventilato danno erariale, anche se alcuni consigliavano di ridurre i prezzi a 25 euro al metro quadrato per recuperare solo le somme impegnate dal Comune e permettere l’insediamento delle imprese nell’area. Niente di fatto. I consiglieri comunali che avanzano la proposta vedendosi rifilare il no degli uffici si “scoraggiano”. Tra questi c’era Antonio Provenzano, capogruppo Udc in consiglio comunale, che ha commentato l’atto di indirizzo approvato dalla Giunta comunale ponendosi alcune domande: “è stato superato il probabile rischio di danno erariale? Come ci si pone di fronte a chi eventualmente ha già proceduto all’acquisto definitivo del lotto? Quanto avrebbe introitato il Comune se la proposta di riduzione del prezzo fosse stata accolta in un momento storico (2009) in cui non si registrava una profonda crisi economica come quella odierna?”
Per Provenzano il timore è che "oggi, con la crisi dell’impresa in generale, difficilmente si riuscirà ad assegnare i lotti della zona artigianale; ciò anche in considerazione del fatto che oggi più di prima lo stato di totale abbandono dell’area artigianale ne ha condizionato negativamente la fruibilità”. Dal canto suo Carini è fiducioao e si augura che “la soluzione proposta vada incontro alle esigenze dei nostri artigiani, anch’essi coinvolti in una crisi economica di portata nazionale”.

 

Francesco Appari