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29/03/2012 14:11:14

Mafia, imputazione coatta per Lombardo. Il Pd: "Pronti a ritirare il sostegno". Russo: "Accuse infondate"

Con fatti concreti e non a parole, il governo presieduto da Raffaele Lombardo ha fatto vera azione antimafia. Proprio per queste certezze, mi viene difficile, se non impossibile, pensare di avere lavorato al fianco di una persona che avrebbe favorito la mafia''. Lo dice Massimo Russo, assessore alla Salute della Regione siciliana.

''Da cittadino, prima ancora che da magistrato, ribadisco di avere pieno rispetto dei colleghi catanesi. Quella che stanno affrontando - sottolinea Russo - e' una vicenda complessa e molto delicata sotto tanti aspetti, in cui le ragioni ribadite piu' d'una volta dai Pubblici Ministeri non sono state condivise dal Gip che ha disposto l'imputazione coattiva del Presidente Lombardo, ritenendo evidentemente che su quegli elementi ci debba essere una pronuncia del giudice.

Ecco perche' e' necessario attendere la decisione giurisdizionale''.

Russo, infine, puntualizza: ''Personalmente, sono convinto che Lombardo in quella sede dimostrera' l'infondatezza delle accuse. Per queste ragioni, pur provando grande dispiacere per tutta questa vicenda, continuo ad essere sereno. In certi momento ci vuole piu' coraggio a rimanere piuttosto che andare via.

Invito il presidente Lombardo a proseguire la sua azione di riforma con la serieta' di sempre e ulteriore senso di responsabilita'''.

17,50 - "La telenovela continua, oggi è andata in onda una nuova puntata". Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all'Ars, dopo l' imputazione coatta del gip di Catania nei confronti del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo. "Adesso - aggiunge Cracolici - toccherà ad un altro giudice pronunciarsi sull'eventuale rinvio a giudizio. Per quel che mi riguarda, il Pd sarà coerente con quello che abbiamo sempre detto: di fronte ad un rinvio a giudizio per fatti di mafia, interromperemo il sostegno al governo. Ma, ripeto, ci toccherà vedere ancora altre puntate prima che la telenovela finisca".

"La Procura chiede l'archiviazione e il Gip non e' d'accordo. Noi abbiamo scommesso sul cambiamento e le riforme insieme a Massimo Russo, Caterina Chinnici, Marco Venturi, Giosue' Marino ma abbiamo anche una regola chiara e un riferimento etico rigorosissimo, che abbiamo sempre ribadito in tutta questa lunga vicenda giudiziaria: se dovesse esserci un rinvio a giudizio chiederemo a Lombardo di dimettersi. Non saremo secondi a nessuno per serieta' e coerenza" aggiunge il senatore del Pd Giuseppe Lumia.

"Le decisioni della magistratura vanno sempre rispettate. La richiesta di imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa disposta dal Gip nei confronti di Raffaele Lombardo e' un fatto inequivocabile". Lo afferma invece il senatore del Pd Enzo Bianco, aggiungendo: "Il procedimento giudiziario fara' il suo iter, ma una pagina politica oggi si e' chiusa. Il Pd non ha alternative ne' altre opzioni: deve ritirare l'appoggio al governo Lombardo. Deve farlo per la sua storia, prima ancora che per motivi di statuto. Adesso lavoriamo tutti per una nuova stagione di autentico rinnovamento che porti la Sicilia fuori dalla attuale condizione".

14,00 - Il giudice per le indagini preliminari Luigi Barone ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica di Catania disponendo l’imputazione coatta del governatore siciliano Raffaele Lombardo e di suo fratello Angelo, parlamentare nazionale del Mpa, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato. “Prendiamo atto della pronuncia del giudice, che non è definitiva”, ha commentato l’avvocato Guido Ziccone, legale del governatore Lombardo. “Noi eravamo e siamo sereni – ha aggiunto il penalista – perchè certi delle nostre ragioni. Ci batteremo con la stessa determinazione messa in campo nelle scorse udienze per dimostrare l’estraneità dall’accusa di concorso esterno”.
La decisione del Gip è arrivata all’indomani della conclusione dell’udienza camerale.
La richiesta di archiviazione era stata firmata qualche giorno fa dal procuratore aggiunto Michelangelo Patané e dal coordinatore della Dda per l’area Santapaola Carmelo Zuccaro.

La posizione di Raffaele e Angelo Lombardo è stata stralciata dall’inchiesta Iblis nata da indagini di carabinieri del Ros su presunti rapporti tra mafia, affari e politica.

Entro 10-15 giorni la Procura di Catania à coattivamente chiedere, a un nuovo Giudice per l'udienza preliminare, la richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno all'associazione mafiosa e voto di scambio aggravato per il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e per suo fratello, Angelo, deputato per il Mpa.

Il processo in corso, che riguarda le elezioni alla Camera del 2008 e la compagna elettorale per fare eleggere Angelo Lombardo, nasce da uno stralcio dell'inchiesta Iblis su presunti rapporti tra mafia, politica, pubblica amministrazione e imprenditoria dopo indagine avviate da carabinieri del Ros su Cosa nostra di Catania. La posizione dei due fratelli Lombardo era stata stralciata dal fascicolo principale e l'accusa iniziale di concorso esterno all'associazione mafiosa e' stata derubricata in reato elettorale con la citazione a giudizio diretta disposta dalla Procura davanti al Tribunale monocratico.

Adesso pero', sullo stralcio dal quale era pendente l'accusa di concorso esterno all'associazione mafiosa, il Gip Barone ha disposto l'imputazione coatta per Raffaele e Angelo Lombardo, la cui posizione dovra' essere vagliata da un altro giudice che dovra' decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio dei due imputati.

Dimissioni nella peggiore delle ipotesi? "La peggiore delle ipotesi non esiste, quello che esiste e' la verita'. E io su questa vicenda scrivero' un memoriale". Cosi' il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se valuta l'ipotesi di dimettersi nel caso di rinvio a giudizio da parte del gup cui spetta la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio che la Procura che formulera' dopo l'ordinanza del gip che ha deciso per l'imputazione coatta per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

"Decidero' con i miei avvocati se avviare la richiesta di rito abbreviato, ma non vi dico che faro' questa scelta, in conseguenza a come procederanno i fatti". Lo afferma il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Lombardo ha poi sostenuto che "ci sono tre ipotesi di fronte a questa vicenda: non luogo a procedere, rito abbreviato e dibattimento". Rispetto alle conseguenze che potrebbe avere la notizia dell'imputazione coatta sulla campagna elettorale per le amministrative, Lombardo ha risposto: "Non sono candidato", mi aspetto che i giornali faccinao la loro parte e attendo ancora la valutazione preliminare su questa mia vicende forte delle mie ragioni e con un'accusa che ha ritenuto di chiedere l'archiviazione. E' bene che tutti in campagna elettorale sappiano che tra le tre ipotesi c'e' una sentenza di non luogo a procedere".