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10/05/2012 04:12:19

Amministrative 2012: vincitori, vinti e trombati

A Trapani e a Marsala, per quanto riguarda l’elezione del primo cittadino bisogna attendere il turno di ballottaggio del 20 maggio, e in tutti e due i comuni il risultato era abbastanza prevedibile aldilà delle speranze piene di autoconvincimento da parte dei candidati sindaco che sono rimasti fuori.

Tutta un’altra musica ad Erice dove il bravo Giacomo Tranchida esce vittorioso al primo turno con il 63% dei consensi, la maggioranza in consiglio, e quasi il doppio dei voti rispetto a Grimaldi, anche se questo importante risultato è stato accompagnato da problemi di interpretazione dei conteggi(secondo la nuova legge elettorale) da parte della regione, che nella mattinata di ieri aveva messo in discussione tutto con l’ipotesi ballottaggio, per poi ritornare ai risultati effettivi conteggiati dal comune. Deludente, come previsto, il risultato ottenuto da Aldo Marchingiglio che ottiene solo 499 voti.

Anche se a Trapani sono andati al ballottaggio i candidati più “quotati”, di certo non è mancata la delusione sopratutto per Maurici, che molti lo davano come vincitore al primo turno, per poi ottenere alla fine quasi il 38% dei voti. Stessa cosa per il generale Damiano, il cui risultato(27,40%) è stato decisamente al di sotto delle sue aspettative. Terza classificata in questa competizione elettorale, Sabrina Rocca, che ha ottenuto il 19,60%, poi Nola(7,75%), Caradonna(4,71%), Fasoni(1,57%) e Marrone D’Alberti(1,02%).

Il coraggio e la voglia di fare di Sabrina Rocca sono stati premiati a metà, poiché nonostante il buon risultato come candidata sindaco, la lista Trapani Democratica con Vendola non è riuscita a superare lo sbarramento del 5%, lasciando a casa i propri candidati che hanno creduto fin dall’inizio al suo progetto, al contrario del Pd che ha appoggiato la Rocca soltanto pochi giorni prima della presentazione delle liste. Un Pd che di certo non può cantare vittoria(anche dal punto di vista etico), ma che è riuscito a “piazzare” tre suoi consiglieri eletti.

Adesso il ballottaggio aprirà sicuramente nuovi scenari dal punto di vista delle alleanze, poiché appare scontato che il PD appoggerà Maurici(corteggiato ancor prima della decisione di appoggiare la Rocca), mentre Nola rappresenta in un certo senso l’ago della bilancia a seconda se si butterà con Maurici o con Damiano. Aldilà delle intenzioni di schieramento da parte dei rappresentanti dei vari partiti, in un ballottaggio può succedere di tutto, considerando la possibilità che l’affluenza scenda maggiormente.

Ad ogni modo il risultato di questa tornata elettorale a Trapani, deve senza dubbio aprire delle serie riflessioni sul centro-sinistra che ancora una volta perde, poiché le indecisioni e le spaccature, come previsto, non portano da nessuna parte.

E’ sfumato anche il progetto di Caradonna, che è stato il primo a fare un passo avanti nelle candidature, prima alle primarie del centrosinistra che non si sono più fatte e poi come come sindaco. Caradonna, appoggiato da una lista composta da IDV e Federazione della Sinistra, non ha ottenuto i consensi sperati(anche se era prevedibile), sia per il voto del sindaco che per la lista che non ha superato lo sbarramento. Caradonna è stato sicuramente penalizzato da una personale campagna elettorale decisamente spenta e poco incisiva.

E’ evidente che la sinistra trapanese non ha alcuna intenzione di vincere, poiché bastava presentarsi tutti uniti, PD, IDV, Rifondazione, SEL, Verdi etc etc, con un candidato unico, per cercare di ottenere maggiori consensi e giocarsi la partita con maggiore compattezza di idee e magari sperare nel ballottaggio. A mio avviso, anche se la colpa è da imputare maggiormente al PD, il centrosinistra tutto, a Trapani, è da rifondare; bisogna partire già da subito per creare un progetto unitario dove i personalismi e le polemiche da cortile andrebbero messi da parte, perché andando in questa direzione, la sinistra perderà sempre. Il risultato di Erice dovrebbe fare da esempio, visto che lì il PD ha fatto una scelta precisa ed ha ottenuto un buon risultato, mentre a Trapani le indecisioni iniziali di schieramento si sono trasformate in un vero e proprio autogol.

E infatti Trapani, in controtendenza con il resto d’Italia, sceglie ancora una volta il centro-destra che avrà due suoi esponenti al ballottaggio, che si spartiranno la torta della città falcata.

A Marsala ci sarà ballottaggio tra Adamo e Ombra; un ballottaggio quasi scontato un po’ per tutti tranne che per “Giulietta” che sperava in una vittoria a primo colpo e con largo distacco. Anche lì il centrosinistra ha deciso di presentarsi spaccato qua e là, con una buona affermazione di Gandolfo che in un mese ha saputo creare un bel gruppo pieno di buone intenzioni, e il risultato meno incisivo della Angileri, dissidente del PD, che si è presentata da sola per contrastare la decisione del PD di appoggiare Giulia Adamo, che al ballottaggio dovrebbe vincere senza problemi.

Riguardo il voto dei consiglieri a Trapani, qualcosa è cambiato rispetto alle precedenti elezioni, con l’ingresso a palazzo Cavarretta di nuovi volti che prenderanno il posto di alcuni consiglieri uscenti che non sono stati rieletti.

Tra i candidati più votati abbiamo Guaiana e Salone del PDL che insieme hanno ottenuto più di un terzo delle preferenze del partito di Alfano e del Senatore D’Alì. Le liste che non avranno alcun rappresentante in consiglio sono: Trapani Democratica, Fratelli d’Italia, Facciamo Trapani, IDV+Federazione Sinistra, Verdi e UDC.

La lista Fazio dovrebbe portare 4 consiglieri: Fazio(610), Ruggirello(318), Ravazza(275) e D’Angelo(275)

I riformisti avranno probabilmente 3 eletti: Vassallo(454), Mangano(448) e Briale(369).

Grande SUD avrà 3 consiglieri: Mannina(432), Barbera(386) e Ruggirello(310)

FLI avrà anche 3 consiglieri: Guarnotta(366), Cavarretta(325) e Giarratano(270).

4 consiglieri invece per la lista Grande Trapani: Ferrante(659), Carpitella(408), Colbertaldo(376) e Bianco (240)

Il PD avrà tre eletti: Abbruscato(PD), Passalacqua(396) e Grignano(372)

2 eletti per l’MPA: Bianco(558) e Pumo(385)

5 consiglieri per il PDL: Guaiana(897), Salone(796), Vassallo(363), La Pica(320) e Lamia(291)

Infine 2 per l’MPS con Cafarelli(502) e Sveglia(382).

Dopo il ballottaggio potrebbero salire in consiglio o La Porta del PD(347) oppure La Porta dell’MPS(368).

Non ce la fa l’agronomo Pellegrino nonostante le sue 369 preferenze che non valgono nulla visto che la lista Trapani Democratica non ha superato lo sbarramento.

Stessa situazione per Bellina dell’IDV-FEDERAZIONE SINISTRA che ha bruciato le sue 259 preferenze.

Escono sconfitti anche l’ex sindaco Laudicina con soli 163 voti, Mimmo Mazzeo con 129 voti e Tumbarello con 218 preferenze.

Tra gli altri sconfitti abbiamo anche Giovanni D’Aleo che non ha superato le 227 preferenze, l’animalista Rizzi che si è fermato a 214 voti e Christian Salone con soli 202 voti.

Esclusa anche l’ex presidente del consiglio comunale Bucaria(salvo rinuncia da parte di qualcuno), che tra le file dell’MPA non ha superato le 278 preferenze.

Infine, anche Bongiovanni dell’UDC è stato escluso da Palazzo Cavarretta, sia per il risultato negativo ottenuto(184 voti), sia perché la lista dell’UDC non ha superato lo sbarramento, lasciando a casa anche il candidato Palermo, che ha ottenuto ben 564 preferenze.

A Erice la candidata più votata è Cettina Montalto del PDL con le sue 650 preferenze, a seguire Luigi Nacci di FLI con 320 voti e Daniela Toscano del PD con 283 voti.  L’unica lista che non supera lo sbarramento del 5 % è quella che appoggiava Marchingiglio sindaco, composta da IDV e federazione della sinistra. Non ce l’ha fatta Francesco Borghi del PSI che, nonostante la sua perenne campagna anti-Tranchida, non supera le 77 preferenze. Le liste civiche pro-Tranchida sono state senza dubbio il vero traino verso la riconferma del sindaco, mentre fallimentare è stata la fantomatica idea della Grande Città che ha rappresentato il punto cardine della campagna elettorale dell’editore Grimaldi appoggiato dal senatore D’Alì.

L’appuntamento per gli elettori è per il 20 e 21 maggio per il turno di ballottaggio dove si decreteranno i sindaci di Trapani e di Marsala; appuntamento che prolungherà di due settimane la campagna elettorale dei candidati sindaco che cercheranno in tutti i modi di ottenere la vittoria, anche perchè le campagne elettorali dei quattro candidati sindaco(Maurici e Damiano per Trapani; Adamo e Ombra per Marsala) sono state decisamente le più costose, a confermare ancora una volta che per vincere non bastano soltanto le idee e la faccia, ma è necessario mettere la mano nel portafoglio e spendere migliaia di euro tra pubblicità, eventi, e altro, per cercare di ottenere maggiore visibilità tra gli elettori.

Francesco Genovese