La prima ad annunciare un possibile ricorso è la candidata del Pd (anche se dal Pd poco sostenuta, in verità....) a Trapani, Sabrina Rocca. In un comunicato esprime forti perplessità sulle operazioni di voto prima e di scrutinio poi, avanzando dubbi sulla crasi tra l’interpretazione fornita dalla Regione a posteriori e quelle date dagli scrutatori e dai presidenti di seggio, soprattutto in merito all’annullamento dei voti al sindaco.
“Il vero ballottaggio dovrebbe essere tra il candidato “Resto a casa” e il candidato “Voto nullo”. Incrociando i dati di astensione e il numero spropositato di voti annullati, c’è una maggioranza di trapanesi che non ha alcuna voce in capitolo in questa tornata elettorale – dichiara la prof.ssa Rocca. Inoltre, proprio il dato sui voti annullati ci sta facendo riflettere sull’opportunità di un ricorso d’urgenza al TAR per un riconteggio delle schede, tanto più dopo l’interpretazione fornita dalla Regione siciliana, che lascia ampi margini di dubbi sulla sua reale applicazione ai seggi”.
Per evitare polemiche interviene anche Peppe Maurici, che invece dalle elezioni di domenica è uscito vincitore, almeno al primo turno. Dichiara Maurici: “Ritengo che una verifica delle tante, forse troppe, schede nulle dello scrutinio di Trapani andrebbe fatta a garanzia di tutti i candidati a sindaco e soprattutto a garanzia del regolare svolgimento della competizione elettorale. Un approfondimento può anche essere utile ad evitare l’avvio di ricorsi che sembrano nell’aria. Incrociando i dati delle schede nulle e quelli dell’astensione si ha un quadro sicuramente allarmante dal punto di vista della disaffezione nei confronti della politica. Ma qui, in questa fase, non è in gioco un progetto politico ma il fondamento di ogni democrazia, la trasparenza assoluta del voto. Per evitare strumentalizzazioni e l’insorgere della teoria del sospetto, chi di competenza, faccia un passo avanti per fare chiarezza”.
Ma la confusione è tanta. Solo ieri notte alla Regione Siciliana hanno terminato il conteggio delle schede (neanche fossimo nelle Filippine). E polemiche ci sono state anche a Castelvetrano, dove il Sindaco Gianni Pompeo è dovuto intervenire per smentire le voci che giravano in città di un riconteggio dei voti:
“ Le schede elettorali vengono sigillate e possono essere esaminate solo dall’apposita commissione, i funzionari comunali possono esaminare soltanto i verbali che vengono forniti dai presidenti delle sezioni- afferma Pompeo- a seguito di una circolare pervenuta da parte della Prefettura di Trapani alle 06.30 di martedì 08 maggio, che forniva nuovi criteri per il calcolo delle percentuali di attribuzione dei voti alle liste che andava scorporato dalle schede nulle e bianche, i funzionari dell’Ufficio Elettorale, hanno ritenuto di dover ricontrollare tutti i verbali, al fine di poter fornire un risultato che fosse corretto e definitivo, per questo motivo si è preferito fornire i dati dalle 18.30 di martedì 08 maggio, proprio per avere la certezza che non vi fossero altre imprecisioni- conclude il Sindaco- a tal proposito ringrazio tutti gli impiegati che hanno lavorato con grande abnegazione per molte ore.”. A proposito, Ricordiamo che i dati, relativi ai candidati sindaco ed al consiglio comunale, sono sempre reperibili nella home page del portale comunale, all’indirizzo www.comune.castelvetrano.tp.it, e rendiamo noto che i voti e le percentuali definitive dei candidati a Sindaco, che sono stati calcolati in base alle nuove disposizioni giunte dalla regione sono i seguenti: Felice Errante 8.556 voti (41,36%), Giovanni Lo Sciuto 7.721 (37,32%), Ferdinando Firenze 1.538 voti (7,43%). I voti validi sono 20.686 le schede bianche sono state 70, quelle nulle 524. Il totale dei votanti è stato pari a 21.280 su un totale di aventi diritto che erano pari a 28.126.