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15/05/2012 06:09:40

Il ballottaggio a Trapani. Pd nella bufera. Scoppia il caso degli ausiliari del traffico

“Non so di cosa parla il sindaco Fazio. Né io, né miei collaboratori ed amici hanno mai avuto contatti con gli ausiliari del traffico per ottenere alcunché. Sono d’accordo con lui che se venisse accertato ciò che ha denunciato sarebbe un fatto grave e da condannare con determinazione. Mi chiedo tuttavia se un sindaco, impegnato in campagna elettorale, perché nominato nella Giunta del candidato sindaco Damiano, possa limitarsi ad una denuncia così generica ed a danno dell’altro candidato. Il sentito dire, le voci, il dire se il fatto fosse vero non aiutano tuttavia a fare chiarezza e finiscono per avvelenare il clima elettorale. Se il sindaco ha notizia di reati sa a chi deve rivolgersi. Se rimane nel vago, così com’è rimasto, autorizza a pensare che ci si trovi di fronte a propaganda elettorale con l’obiettivo di mettere in difficoltà gli avversari. Ritengo che il senso di responsabilità dovrebbe portarlo ad un confronto di merito sulle cose da fare e non con le allusioni o le denunce senza prove”.

13:30 - Veleni anche a Trapani. E' di poco fa una dichiarazione del Sindaco Fazio:  “Si è diffusa la voce che due commissari della polizia municipale unitamente ad un ex assessore e ad un ex consigliere comunale avrebbero contattato gli ausiliari del traffico invitandoli a votare compatti a favore del candidato sindaco Maurici, aggiungendo che, se l’invito non fosse stato preso in considerazione, una volta eletto, Maurici avrebbe eliminato i parcheggi a pagamento facendo perdere loro il posto di lavoro. Mi auguro che la notizia sia infondata e che lo stesso candidato sindaco Maurici condanni pubblicamente iniziative riprovevoli del genere, prese sicuramente a sua insaputa, che sono da codice penale. Non può in ogni caso non evidenziarsi che la “minaccia” che sarebbe stata paventata è comunque inattuabile. Il contratto stipulato con la ditta AIPA, che si occupa dei parcheggi a pagamento, ha durata di cinque anni e non può essere ne’ rescisso ne’ risolto prima della scadenza, pena l’eventuale risarcimento del danno all’azienda, con la conseguenza, tra l’altro, di un intervento della Procura della Corte dei Conti”.
 

09:00 - Ultimi giorni prima dei ballottaggi e anche a  Trapani il clima resta incandescente. Ieri il candidato del Pdl Vito Damiano ha presentato gli assessori, Rosalia Citrolo e Maria Pia Incarbona ed ha voluto fare chiarezza su alcuni punti. 

«Hanno messo in giro la voce che avrò la mano pesante con il personale. Non è assolutamente vero», ha dichiarato Damiano per rispondere ad alcune polemiche.

Ma il vero fronte caldo è a sinistra. Dopo che ieri anche il coordinatore di Sel Candela ha bacchettato i dissidenti del Pd che hanno chiuso un accordo con Maurici,  è intervenuto per giustificarsi Giovanni Burgarella, storico dirigente sindacale: 'Sono stato e sono operaio, dirigente sindacale e politico nei cantieri edili della provincia di Trapani da oltre quaranta anni. Conosco la durezza delle cose nella vita: una volta addirittura fui sequestrato per alcuni giorni per le mie lotte in favore dei lavoratori, della legalità e contro la mafia. Ed è per questo, in piena coscienza morale e politica, che conoscendo il percorso personale e imprenditoriale di Giuseppe Maurici, con tanti altri amici del Partito Democratico, voterò e chiederò di votare a sindaco di Trapani Giuseppe Maurici'. Aggiunge l'ormai ex segretario Nino Grignano: "Io non sono per nulla innamorato, al di là delle illazioni di qualcuno, dell’idea di sostenere un candidato che non è il mio, ma io credo che il dovere di chi si appresta a ricoprire un incarico istituzionale sia quello di poter determinare quale siano le prospettive del territorio in cui opera. A questo punto della partita, essendo fuori dai giochi, senza possibilità di poter fare apparentamenti formali, abbiamo appurato che in questa città qualsiasi scelta sarebbe stata difficile e non priva di critiche e illazioni. Ma compito di un dirigente politico, in qualsiasi caso, non può essere quello di andare al mare e aspettare che altri prendano le decisioni al posto tuo. Anche perché nella situazione, particolarissima in cui si trova la nostra città, non andare a votare favorirebbe inevitabilmente colui che è stato il vero padre padrone della politica Trapanese degli ultimi 14 anni, ovvero il Sen. Antonio D’Alì. Senatore in grave difficoltà in tutta la provincia, a cui rimane Trapani come ultimo bottino per la sopravvivenza politica. Se questa è l’intenzione di qualche dirigente del mio Partito, che lo espliciti chiaramente, ma per quel che mi riguarda sono abituato da sempre ad assumermi le mie responsabilità e lo farò fino in fondo votando l’altro candidato, senza nulla in cambio. Cosciente che l’esplicitazione del mio voto in maniera ufficiale non fosse del tutto compatibile con la carica di Segretario per senso di responsabilità verso il mio Partito e della coalizione che ha perso, ho rassegnato le dimissioni da tale carica".

A loro risponde Dario Safina: "La linea politica del Pd di Trapani è sempre stata coerente. Sono altri che hanno deciso di fare scelte che forse avevano maturato già da tempo e che non potevano più sottacere. In queste ore è stato facile giocare con le parole, soprattutto da parte di chi deve giustificare l’ingiustificabile. Il partito ha dato la sua indicazione in maniera chiara, inconfutabile. Nessun apparentamento, nessun sostegno all’uno o all’altro candidato, perché il Pd è e rimane alternativo al Pdl ed a Grande Sud, le due maggiori forze politiche che esprimono i candidati a sindaco e che hanno ottenuto la possibilità di sfidarsi al ballottaggio. La libertà di voto agli elettori deve, dunque, essere vista all’interno di questa premessa politica. Ritengo che sia comunque arrivato il momento di fare chiarezza all’interno del partito. Ci sono delle regole che vanno rispettate anche quando non piacciono. Chi ha deciso di sostenere la candidatura dell’onorevole Giuseppe Maurici si è posto fuori dal Pd di Trapani con tutte le conseguenze che si possono intuire. La politica è una cosa seria e non ci si può nascondere dietro affermazioni di comodo per occultare obiettivi di mero potere e di trasformismo".

Dal canto suo, Peppe Maurici si dice  «sereno e pronto ad affrontare questi ultimi giorni di campagna elettorale con la consapevolezza di avere un progetto per la città di Trapani. Un progetto che punta alla trasparenza amministrativa, alla politica del fare e del confronto con tutti, anche con chi dissente. Non ho nulla da chiarire perché la mia vita è semplice e senza ombre».

Infine, Italia dei Valori e Federazione della Sinistra hanno deciso di rendere liberi i propri elettori, dopo averli ringraziati per il risultato ottenuto dal candidato sindaco Peppe Caradonna.