Mentre nel Pd pure il senatore Vladimiro Crisafulli si propone per le primarie. Le grandi manovre, in vista del voto anticipato, sono cominciate.
A Montecitorio c'è stato un incontro a tre fra Bersani, Casini e Cesa, poi un faccia a faccia fra lo stesso Cesa, segretario dell’Udc, e l’ex ministro Beppe Fioroni, punto di riferimento nazionale della corrente Innovazioni del Pd. L’oggetto è lo stesso: le elezioni siciliane.
L’accordo di massima c’è ed esiste pure una candidatura, anche se l’argomento non è ancora stato affrontato direttamente: quella del coordinatore regionale dell’Udc Gianpiero D’Alia, il luogotenente di Casini nell’isola.
Una soluzione che, in nome di un’alleanza che potrebbe rivelarsi vincente, viene accettata da una nutrita rappresentanza dello stato maggiore del Pd. L’obiettivo
è quello di includere nel progetto l’intero centrosinistra, confidando anche nei buoni rapporti fra l’Idv di Leoluca Orlando e D’Alia: il senatore centrista, al ballottaggio delle amministrative palermitane, dichiarò il suo favore per la candidatura del padre della Primavera e c’è chi lavora, a Palazzo delle Aquile, per un’intesa
che mandi un esponente dell’Udc alla presidenza del consiglio comunale. Idv, ufficialmente, frena: «Noi vogliamo sederci al tavolo del centrosinistra — dice il coordinatore regionale Fabio Giambrone — e lì ragionare di un progetto di sviluppo per la Sicilia che sia alternativo a quello di Lombardo. Costruita la casa del
centrosinistra potremo confrontarci con altri eventuali alleati».
La seconda scena va ambientata a Sortino, provincia di Siracusa, dove sabato sera si è dato appuntamento un gruppo di dirigenti e amministratori del Pd che hanno lanciato una campagna per la candidatura alla presidenza della Regione dell’europarlamentare, ed ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta. Fra i sostenitori
il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, e il capogruppo del Pd in Provincia di Siracusa, Carmelo Spataro. Quattromila le adesioni già pervenute. Crocetta dice di voler «rivoltare la Regionecome un calzino» e di voler «dare una scossa al Pd che è rimasto nel limbo e che non riesce ancora a mandare a casa Lombardo, prolungando la sua felice agonia».
Crocetta chiarisce di voler «unire il centrosinistra» e sa bene che il suo avversario è proprio D’Alia, che la minaccia è l’allargamento ai centristi. «Massimo rispetto
per D’Alia, ma vorrei sapere chi rappresenta: io — dice Crocetta — ho stravinto ogni volta che mi sono candidato, sia al Comune di Gela che al parlamento europeo, D’Alia fa parte invece della schiera dei nominati. E poi non posso accettare che nel Pd a decidere siano sempre tre o quattro persone ».
Attorno a Crocetta c'è un movimento più vasto rispetto a quello della cosiddetta “base” del Pd nella Sicilia sudorientale. Perché dietro Crocetta, se non c’è è più Lumia, che i boatos danno in viaggio verso l’Udc, c’è Sonia Alfano e ci sono parlamentari regionali come Calogero Speziale e Pippo Di Giacomo, favorevoli a
una presidenza da scegliere dentro il Pd.