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27/06/2012 04:44:32

Regionali 2012. Il centrosinista in Sicilia prova a ripartire compatto. Crocetta "tenta" il Nuovo polo e chiede le primarie

Obiettivo comune: ricomporre la coalizione. Il confronto dell’hotel Wagner viene definito, alla fine, «interlocutorio ma positivo». Però in vista delle Regionali, a detta di tutti, i nodi rimangono tanti. Nel corso della riunione, ad esempio, ufficialmente non è stata affrontata la questione delle alleanze ma l’ostilità dell’ala più radicale del centrosinistra nei confronti di un’apertura all’Udc è emersa in modo netto.
Scenario ancora incerto, e reso di lettura ancora più ardua dalla presenza di alcune candidature «di area» nate fuori dal recinto dei partiti. Come quella di Rosario Crocetta, europarlamentare del Pd, e di Claudio Fava, dirigente nazionale di Sel. Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno: «Siamo ripartiti e, dopo lo
strappo delle Comunali, non è poco. Per ora dobbiamo definire un programma e cercare un’intesa su questo. Poi penseremo alle alleanze». Non è un mistero che da Roma gli input
arrivino nella direzione di un accordo fra Pd e Udc, che in Sicilia potrebbe partorire la candidatura di Gianpiero D’Alia.
Ipotesi che viene già bocciata dalla Federazione della sinistra: «I confini della coalizione non sono assolutamente estendibili all’Udc e a forze moderate e di centro», scrivono in una nota Antonio Marotta (Rifondazione Comunista), Federico Martino (Pdci) e Luca Nivarra (Socialismo 2000). Anche Sel chiude, almeno per ora, all’Udc: «Abbiamo registrato la volontà da parte di tutti noi ad aprire un dialogo, se ci saranno le condizioni per compattare la coalizione allora affronteremo i tanti nodi che rimangono irrisolti », dice il segretario regionale Erasmo Palazzotto.
«L’Udc? Il centrosinistra deve avere un programma e una propria candidatura». Fabio Giambrone, segretario di Idv, afferma che «il tema dell’accordo con l’Udc non è in
alcun modo all’ordine del giorno ». Nessuna chiusura ma «l’esigenza di vederci chiaro» sui comportamenti del principale alleato: nelle parole di Giambrone c’è ancora molta diffidenza
nei confronti del Pd. «Vogliamo avere prova di una chiusura definitiva dei rapporti con Lombardo: non basta presentare una mozione di sfiducia se non ne viene richiesta la calendarizzazione e non viene votata».
In questo quadro la candidatura di Crocetta - uomo vicino a Lumia - viene vista da molti come una replica dell’operazione Ferrandelli a Palermo. Alcuni esponenti dell’ala filogovernativa
del Pd la vedono infatti con favore. E dal congresso dell’Mpa, che domenica ha lanciato ufficialmente la nomination di Massimo Russo, si sono alzate autorevoli voci a favore di un
accordo fra il Nuovo Polo e Crocetta. Prima fra tutte quella del capogruppo all’Ars Nicola D’Agostino.

CROCETTA. "Mi dispiace apprendere, dalla stampa, che all'interno del centro sinistra continuino a permanere antiche ruggini, divisioni e pregiudizi".
Lo dichiara Rosario Crocetta eurodeputato del Partito Democratico. “La mia candidatura – continua - nasce all'interno di un movimento diffuso di opinione, non ho "tutori", ne' sponsor politici, che non siano i siciliani, i giovani, le donne, gli imprenditori che chiedono legalità e sviluppo, le tante persone oneste che vogliono liberare la Sicilia dalla mafia, coloro che chiedono più lavoro, meno burocrazia o meno partitocrazia. Il nostro progetto tende ad avviare un confronto incalzante con quanti vogliono costruire una vero dialogo.
Chi tende a inserirmi dentro gli schemi senili dei partiti, - afferma l’eurodeputato del PD - sta facendo male i calcoli. Niente e nessuno mi caccerà dentro la gabbia degli inciuci. Col mio partito e con il centro sinistra voglio essere sincero: io non appartengo a nessuna corrente e lo sanno bene tutti.
Se il segretario Lupo, e' ancora in carica lo si deve, anche, a me ed agli altri componenti dell'Assemblea regionale del PD che hanno deciso di disertare l'incontro sulla sfiducia.
Chi sta nel gioco delle correnti o dell'appartenenza partitica ad ogni costo, non attribuisca a me tale visione. Sono stato sempre un uomo libero. Non mi sono mai fatto imprigionare dalla tessera, pur attenendomi al rigore che richiede, spesso, l'adesione ad un partito.
Sono un dirigente del PD e confido che il mio partito ed il centro sinistra, invece di attribuirmi pratiche e posizioni che, sicuramente, non appartengono alla mia storia politica, - prosegue il vice presidente della commissione antimafia europea - lavorino per una selezione democratica di un candidato unitario, attraverso la fissazione urgente della data delle primarie. La pratica democratica è confronto e rispetto delle posizioni. Mi auguro che tutte le forze dell'alternativa sappiano cogliere la grande voglia di cambiamento che c'e' dietro la richiesta della mia candidatura. Io ho una storia – conclude Crocetta - che parla da sola e sarò coerente con quella storia”.