che passi dall'assestamento di bilancio e dal recepimento della spending review, noi come forza responsabile saremmo pronti a votarla". Lo afferma il presidente dei senatori dell'Udc e segretario regionale siciliano del partito, Gianpiero D'Alia. "Grazie alla nostra iniziativa - osserva D'Alia - il governo Lombardo ha dovuto dire la verita' sui conti della Regione siciliana. Per questo adesso non ci sottrarremo nel dare un contributo a favore della stabilita' dell'economia siciliana e dei cittadini".
09:00 - Benché l’esercito dei dipendenti regionali possa vantare circa diciottomila dipendenti, la Regione Siciliana ne cerca altri 1400, di professione "rilevatori".
Sarà personale chiamato da Mamma Regione perchè, come si legge testuale nell'avviso pubblico "vi è carenza di personale interno per le finalità connesse alle indagini statistiche".I nuovi rilevatori saranno suddivisi in due appositi elenchi, indagini di tipo generale e in agricoltura; in questo caso, rispetto ai precedenti elenchi, il personale esterno suddiviso per provincia cresce dappertutto, talvolta raddoppia e addirittura triplica: a Palermo si passa da 147 a 269, ad Agrigento da 42 a 142, a Messina da 64 a 111, a Trapani da 49 a 120, a Catania da 27 a 79, a Siracusa da 17 a 49, a Ragusa da 48 a 72, a Caltanissetta da 16 a 55.
Pronta la replica della Presidenza: «Dobbiamo farlo per legge, per il censimento, paga l’Istat con fondi propri». Ma questo non basta a placare l’ira per i continui reclutamenti pre-elettorali e per lo spargimento di denaro pubblico con un default incombente.
Quest’ennesima chiamata alle armi, proprio alla vigilia dell’incontro del governatore a Palazzo Chigi, non fa che alimentare il fuoco incrociato sulla Regione siciliana.
Lombardo va infatti oggi da Monti per spiegare che secondo lui la Sicilia non rischia il default. Dirà che «il vero problema è quello della liquidità» e chiederà che la Sicilia abbia dallo Stato quanto le spetta.
Un piano di rientro dal debito di 5,7 miliardi, nelle scorse settimane, era già stato sottoposto all’attenzione di Grilli
quand’era ancora viceministro dell’Economia. «Abbiamo prospettato - ha rilevato Lombardo - di lavorare in un arco di tempo ragionevole, sei anni, per uscire da questa situazione di crisi». Però, la Regione non ha avuto ancora una risposta. Anche di questo parlerà il governatore con Monti al quale chiederà di essere ascoltato anche in sede di Consiglio dei ministri. In ogni caso, l’idea di un commissariamento sarebbe illegittima, «un capriccio - l’ha definito - per volere assecondare alcune forze politiche: e mi riferisco all’Udc che non vede l’ora di rimettere le mani sulla Sicilia
Ma ci sarebbero divergenze nel governo regionale: Armao ha presentato oggi un provvedimento che prevede tra l’altro il «taglio» di 2.500 regionali attraverso prepensionamenti, ma senza la firma di Lombardo.
L’assessore Armao precisa che «la giunta si sarebbe dovuta riunione domenica sera, ma non si è svolta, per cui
col predisente Lombardo abbiamo concordato di trasmettere il maxi-emedaentoanche senza il voto della giunta, piuttosto che il nulla. In ogni caso, quando si è in emergenza sarebbe meglio badare alla sostanza».