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13/08/2012 04:29:50

Regionali 2012. Il centrodestra cerca l'unità su Miccichè. Crocetta divide a sinistra

Leontini che, nelle scorse settimane, aveva posto la sua candidatura alla Presidenza della Regione in accordo col Pid, ha dichiarato: «La mia candidatura alla presidenza della Regione al momento è in sospeso. Bisogna valutare le indicazioni del vertice del Pdl nazionale. La mia disponibilità resta, ma bisogna valutare meglio la situazione alla luce dell’indicazione dei vertici nazionali del Pdl. L’unità della coalizione resta, comunque, il mio obiettivo». Insomma, un passo indietro a favore della candidatura di Gianfranco Miccichè, per la quale è arrivato il placet direttamente da Berlusconi, nonostante Miccichè sia inviso a quasi tutto il Pdl in Sicilia. Leontini non sembra insistere sulla sua candidatura e, seppure resti in posizione di attesa, non avrebbe difficoltà a ritirarsi anche perché, come afferma, il suo obiettivo è l’unità del centrodestra.
Anche dal Pid si notano tendenze all’unità del centrodestra come si evince dalla nota di Maira, segretario regionale
e capogruppo all’Ars: «La dichiarazione di Leontini dimostra che l’indicazione della sua persona a presidente della Regione, sostenuta anche dal Pid, è autorevole e di grande responsabilità. Leontini, come noi, guarda all’unità della coalizione. Per questo, non esclude nulla: neanche un passo indietro. Ma il Pid ritiene che Leontini, per carattere,
esperienza comune maturata all’opposizione e capacità politica e amministrativa, sia il migliore candidato a presidente».
Caputo (Pdl), presidente della commissione Attività produttive: «Nel momento in cui la candidatura di Crocetta
sta creando a sinistra più divisioni che consensi, il Pdl ora più che mai deve ritrovare al suo interno unita mettendo da
parte legittime ambizioni e pensare al bene dei siciliani. Ecco perché apprezzo la dichiarata disponibilità di Leontini a fare un passo indietro».

Sulla candidatura di Crocetta, si alternano mal di pancia e consensi nel Pd. La sinistra proprio non ne vuole sapere. Nell’ambito del Pd, scende in campo l’area di Ignazio Marino con Giovanni Bruno che ne è responsabile in Sicilia: «Il Pd
sembra avere tolto il termine democratico dalla sua denominazione. Dopo avere brillato per confusione e litigiosità,
vede candidato Crocetta, senza un dibattito negli organi di partito, ma a seguito di febbrili consultazioni telefoniche tra capi corrente. Ovviamente, l’area Marino, che non è una corrente, apprende, come tutti i militanti e gli iscritti, le decisioni dai giornali. Il segretario regionale, dapprima presunto golpista per non volere le primarie, ora che il candidato è Crocetta è diventato “entusiasmante”. Nulla contro Crocetta, ma le regole valgono per tutti, soprattutto per chi ha una storia come lui». Per i deputati Galvagno e Termine, la candidatura di Crocetta è speranza vera di cambiamento».
Non la pensa così Licandro (Comunisti italiani - Federazione della sinistra): «Crocetta è imbarazzante. Quando lasciò il Pdci disse di non essere mai stato comunista. Qualche settimana fa, l’attacco a D’Alia (con il quale oggi lo vediamo cinguettare) come ex-uomo prima di Cuffaro e poi di Lombardo e il sostegno a Lombardo in questi anni assieme a Lumia e Cracolici. Uno che nell’arco di ventiquattr’ore può tenere posizioni contrastanti ».
Intanto, l’assemblea costituente delll’ex- Mpa (Partito dei siciliani) ha stabilito che nel primi di settembre definirà le tappe di strutturazione quale nuovo soggetto politico. Nella riunione di ieri, ha tracciato alcune priorità: applicazione integrale dello Statuto; riduzione del prezzo dei carburanti; fiscalità differenziata per lo sviluppo; piano delle infrastrutture, con l’immediata attivazione dell’aeroporto di Comiso; abolizione del Commissario dello Stato; i temi dello sviluppo
economico e dell’ occupazione dovranno essere affrontati senza ricorso all’assistenzialismo, incentivando le imprese
con il sistema del credito d’imposta sugli investimenti; difesa dell’identità siciliana con lo studio di storia, letteratura e patrimonio linguistico siciliano. Sono alcune priorità programmatiche quale «base inderogabile per qualunque confronto dovesse essere avviato con le altre forze politiche».