Dato che non c'è unanimità tra i dirigenti del Pdl in Sicilia ha aggiunto: questa è la mia indicazione, ma spetta a voi la decisione. Ma il Pdl non sceglie. Non a caso, Caputo ieri ha dichiarato: «Mi rendo conto della complessità e della delicatezza della scelta di un nome che sia autorevole e di prestigio, condiviso dal partito, dalla sua base e dai potenziali alleati, ma l’attesa ci indebolisce e ci scoraggia. È necessario che la scelta del candidato avvenga in tempi brevissimi per evitare di creare un clima d’incertezza e di confusione che non giova al Pdl, ma ci rende deboli agli occhi dei partiti e dei siciliani».
Si cerca di capire cosa vuol fare Cascio: le sirene del Partito del Sud lo hanno incoraggiato, ma non si sbilancia. Il sì dei lombardiani alla sua candidatura equivale a un no alle indicazioni di Berlusconi; stesso effetto il no del Partito del Sud a Miccichè. E contro Miccichè si schierano i giovani del Pdl non il presidente regionale di Giovane Italia, La Mantia: «Miccichè ha fatto saltare le primarie di coalizione perché consapevole di perderle. Ha tentato la furbata di chiedere la candidatura a Berlusconi contraddicendo la sua nuova identità autonomista. Ritengo che dentro e fuori il Pdl ci siano candidati di spessore come Cascio, Musumeci, Lagalla ».
Miccichè replica: «Da qualche giorno ho annunciato la mia candidatura; l’ho fatto con il sostegno del mio movimento
Grande Sud. Questo è un fatto da cui è impossibile tornare indietro. Sono disponibile a mettere insieme le forze politiche che abbiano inteso la gravità del momento che sta attraversando la Regione. Lo farò senza pregiudiziali e senza veti verso nessuno». E aggiunge: «Le polemiche e gli insulti che mi sono stati riservati in queste ultime ore appartengono a una vecchia liturgia della politica da cui mi sottraggo con forza».
La coordinatrice nazionale dei club di Grande Sud, Castello, incalza: «È davvero singolare che esponenti del Pdl discutano e si accapiglino tanto su un candidato che nei fatti non fa parte del loro partito. Miccichè è il candidato di Grande Sud. Berlusconi l’ha voluto incontrare e ha creduto in lui, forse perché non propriamente convinto di talune soluzioni interne come Cascio. Miccichè non è il parafulmine di frustrazioni e problemi altrui». Crocetta continua la sua opera alla ricerca di consensi sul suo nome e porge la mano a una parte di Fli: «Apprezzo l’apertura di Granata e a lui dico che bisogna fare un fronte degli onesti. La politica siciliana dovrà da oggi caratterizzarsi per un grande processo di discontinuità col passato. Spero che le forze politiche trovino unità piuttosto che argomenti di divisione. Io lavoro per un patto civico per il risanamento della Sicilia, il lavoro e la legalità. Sui contenuti programmatici voglio aprire una discussione franca e senza steccati».
Intanto, Adamo, capogruppo dell’Udc all’Ars non digerisce che il capo dei Forconi siciliani, Ferro, criticando Crocetta abbia detto che «dopo avere fatto antimafia si allea con i nipoti di Cuffaro». Replica Adamo: «Nell’Udc non ci sono affatto nipotini scomodi. Il partito ha profondamente cambiato il proprio Dna. Anzi, siamo stati i primi a proporre
regole severe e di legalità per tutti coloro che intendono candidarsi nelle nostre liste. E sulla mafia, certamente, i
Forconi non se ne intendono più di noi. Purtroppo, invece, c’è da registrare la disinformazione da parte di soggetti e capi che ambiscono a scendere in politica. È certamente un pessimo biglietto da visita"