Si attende l’ufficialità. Il sostanziale placet del segretario del Pdl, Alfano, e il sì di esponenti di primo piano, nazionali e regionali, dello stesso parito vanno nel segno positivo. Anche il co-coordinatore regionale del Pdl, Castiglione, è favorevole a questa candidatura e non sembra ponga veti particolari: «Noi abbiamo espresso forti perplessità sul governo Lombardo che è chiuso. Oggi si volta pagina. Musumeci ha l’autorevolezza per guidare un progetto di governo serio. Non è tempo né di veti, né di ostruzionismi. Sarà Musumeci a fare il programma e anche a gestire le alleanze ».
Adesione anche da parte del Pid con il segretario regionale, Maira: «Se la candidatura di Musumeci serve a ricompattare il centrodestra per noi va benissimo. L’apertura di Alfano è un fatto positivo, una svolta. Adesso il centrodestra ha le carte in regola per vincere. Anzi, dico che la coalizione riuscirà a prendere il doppio dei voti di quella che sostiene Crocetta (Pd e Udc). Adesso, occorre sedersi tutti quanti attorno a un tavolo, già domani o venerdì prossimo, per stilare un programma. Perché non basta vincere le elezioni, occorre anche amministrare bene».
Ma non tutte le carte sono ancora a posto nel centrodestra. Sottolinea Fallica (Gs): «Se il nuovo progetto dovesse vedere annacquata la specifica natura territoriale, Gs chiederà a Miccichè di scendere in campo direttamente».
Leontini (Pdl): «Ho sempre sostenuto che la situazione attuale della Sicilia non potesse essere affrontata come conseguenza delle alchimie o delle logiche della politica nazionale. La proposta della mia candidatura, come quella di Musumeci, non possono sottrarsi a tale compito di adesione alle vicende peculiari della nostra Regione. La disponibilità di Musumeci la vediamo legata a tali significati. Su questa base, la posizione da noi assunta è impegnata a richiedere un immediato confronto. In caso contrario, ritorerebbero irriducibili tutte le altre proposte di candidatura, compresa quella del sottoscritto».
Pistorio (Pds) definisce «l’appello che Musumeci rivolge alle forze politiche impegnate nella difesa della Sicilia una proposta politica interessante e coerente con le riflessioni e le iniziative che abbiamo sviluppato da tempo con Miccichè e, negli ultimi tempi, anche con Leontini. La costruzione di una grande area che ha come oggetto esclusivol’autonomia politica della Sicilia. E il suo sviluppo da sempre negato dal sistema centralistico, oggi può avere una nuova occasione, se Musumeci saprà interpretare lo spirito autonomista con cui costituì Alleanza siciliana. Ci sarà certo chi, percependo il valore straordinario di questa prospettiva, che è nel cuore dei siciliani, proverà a snaturarla. Noi vi siamo impegnati perché questo progetto politico mantenga in pieno la sua autenticità».
In sintonia con Pistorio si esprime Miccichè che tende a unire puttosto che a dividere: «Al centro della nuova proposta politica deve esserci esclusivamente il tema della sicilianità. Ribadiamo con forza che a noi non interessa una battaglia dal sapore antico tra centrodestra e centrosinistra, ma vogliamo combattere e vincere solamente quella in favore della Sicilia e dei siciliani ».
Alla luce delle novità che si profilano sul fronte del centrodestra, sul fronte opposto si sta tentando un ricompattamento mettendo attorno a Crocetta tutte le energie disponibli per poter competere. Il che potrebbe provocare non poche preoccupazioni nell’Udc che si troverebbe alleata di Sel.
CROCETTA. «Nel condividere il vostro protocollo sulla legalità, lancio la proposta di assegnare una certa percentuale di appalti alle imprese che denunciano il racket. Questo servirà per assicurare una rivolta antimafiosa ma anche per dare certezze a chi si espone al rischio della vita». Lo afferma il candidato governatore della Regione, Crocetta (Pd), in una lettera aperta agli imprenditori siciliani: «La
crisi economica e finanziaria che attraversa la Sicilia - scrive - è drammatica, dirompente e ormai quotidianamente stritola famiglie e imprese. Per questo, candidandomi, voglio tentare di dare una risposta, coraggiosa e innovativa, a tutti quei cittadini che ne patiscono gli effetti».
L’esponente del Pd si rivolge «a chi in questi momenti vede vanificato il suo sforzo di tanti anni, scoraggiato dalla prepotenza di una burocrazia ottusa e di una criminalità che sarà diventata più silenziosa, ma non certo meno pericolosa. A quanti di voi sono stati costretti ad abbandonare la Sicilia, fuggiti dopo aver denunciato il racket. O a chi, sfiduciato, pensa di portare la sua impresa lontano di qui».
«Voi - prosegue Crocetta nella sua lettera agli imprenditori - avete esperienza, capacità, conoscete il territorio, avete assicurato lavoro e
contribuito a sviluppare il benessere di tante famiglie e della nostra economia. Ora la crisi morde tutti, lavoratori e imprenditori; rende le
vite precarie e porta incertezza e prospettive fosche per il futuro. Per questo c’è bisogno di un cambio di passo. Oggi c’è la necessità di
unire le forze e scrivere insieme un nuovo patto sociale».