L’incontro, a cui hanno partecipato più di cento attivisti in rappresentanza delle varie realtà della provincia di Trapani, si è tenuto alla presenza di Giancarlo Cancelleri, candidato alla Presidenza della Regione per il movimento di Beppe Grillo, e dei sette candidati trapanesi al parlamento regionale: l’alcamese Valentina Palmeri, Vincenzo Santangelo e Laura Tremamondo da Trapani, Sergio Troisi da Valderice, Giacomo Piazza da Salemi, Mario Ragusa da Marsala e Sergio Tancredi da Mazara del Vallo.
Cancelleri ha sottolineato alcune linee guida per la campagna elettorale, prima fra tutte la sobrietà con la quale si intende condurre una competizione per la quale alcuni sondaggi danno già il Movimento 5 Stelle oltre il 10 per cento delle preferenze anche in Sicilia.
Il Movimento 5 Stelle intende rifiutare qualsiasi tipo di contributo economico pubblico e contenere le spese per la campagna elettorale regionale in ventimila euro. Inoltre, è stato stabilito che i deputati eletti del movimento rinunceranno a qualsiasi benefit, percepiranno un compenso massimo di 2500 euro al mese e non godranno di rimborsi spese forfettari.
Gli attivisti della provincia di Trapani hanno poi chiarito alcuni punti fondamentali del programma di governo come le politiche per il lavoro, con la stabilizzazione a medio e lungo termine dei lavoratori pubblici precari, e le politiche ambientali, con la necessità che i servizi essenziali, come la gestione dell’acqua, ritornino in mano ai comuni, i quali potranno consorziarsi per gestire gli impianti di erogazione reinvestendone gli utili al fine di migliorare i servizi stessi. Inoltre, saranno ridotti al minimo i dissalatori, in quanto provocano gravi danni agli ecosistemi marini salificandoli e surriscaldandoli eccessivamente.
In materia di rifiuti, il movimento promuoverà il trattamento meccanico-biologico secondo il cosiddetto modello Vedelago, in grado di rendere riutilizzabile circa il 99% dei rifiuti derivanti sia dalla raccolta differenziata residenziale porta a porta che dagli scarti industriali.
Dal punto di vista amministrativo, il Movimento 5 Stelle si batterà per la completa abolizione delle province, inoltre verranno introdotti degli strumenti di partecipazione popolare alla vita politica, come il “diritto di revoca” che darà la possibilità ai cittadini, nel caso in cui un eletto dovesse tradire il suo progetto politico, di revocarne il mandato attraverso una petizione pubblica. Inoltre, verrà promosso l’utilizzo del referendum popolare abrogativo e propositivo senza quorum, come strumento decisionale anche a livello regionale e locale.