La soluzione non e' la cancellazione dei controlli, ma la loro trasparenza. La lotta contro la corruzione non si fa cancellando i doveri della pubblica amministrazione, ma facendo funzionare la giustizia e condannando i colpevoli", e' quanto sostiene Davide Giacalone, di LeAli alla Sicilia. "Mettere i cittadini davanti a quel dilemma equivale a ricattarli".
"I controlli e i permessi inutili vanno eliminati. Il coordinamento deve essere interno alla pubblica amministrazione, a tutti i livelli, non affidato al cittadino (tocca agli uffici pubblici scambiarsi i documenti, non ai cittadini nel ruolo di camminatori non retribuiti e vessati). Ma questo non deve portare a cancellare il ruolo di accertamento preventivo. Se qualcuno abbatte un pilastro portante non ha senso intervenire dopo il crollo dell'edificio. La soluzione e' nella digitalizzazione e nella trasparenza: a. il cittadino chiede, senza bisogno di spostarsi e fare file; b. l'ufficio avvia la pratica, in data certa; c. tutto e' tracciato, sicche' se i tempi si allungano qualsiasi giornalista, associazione o gruppo di cittadini puo' verificare la doglianza di chi sta perdendo tempo e denaro; d. se e' necessario consultare piu' amministrazioni le pratiche si avviano contemporaneamente, in modo che ciascuna stia al tempo della piu' veloce".
"I costi -ha concluso Giacalone- non sono tali, perche' si tratta di risparmi. Risparmi per la pubblica amministrazione, che riqualifica il personale e lo diminuisce, potendo indirizzare gli esuberi ad altre funzioni. Risparmi per il cittadino, che cessa di fare il ciondolo fra uffici pubblici. Risparmi gestionali, perche' il digitale costa infinitamente meno del cartaceo. C'e' da dire che, in questo modo, uffici, assessorati e camarille perdono parte significativa del loro potere. Per noi e' un bene, nonche' il modo piu' efficace per diminuire la corruzione e riconoscere i corrotti".