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21/10/2012 07:21:13

Un mare di gente per Beppe Grillo in Piazza Loggia a Marsala

Che la gente non ne potesse più della classe politica che ha portato l'Italia e la Sicilia in questo stato fallimentare, era risaputo da tempo. Ma fino a tre anni fa, non si era ancora creato a livello nazionale e regionale un movimento di opinione che diventasse movimento politico. Tre anni fa Grillo ha costituito il Movimento 5 stelle, e l'anno scorso ha preso l'amministrazione comunale di Parma e si é piazzato bene altrove. Stavolta tenta il colpo grosso della Regione Sicilia, che sarà la cartina di tornasole di quello che potrà avvenire nel Parlamento nazionale la primavera prossima. Il presidente della Repubblica, se i sondaggi sono veritieri, non potrà più dire di non aver sentito nessun bum grillino.
 Stasera é il Grillo migliore che sale sul palco. Quello che ci ha fatto ridere e pensare da trent'anni a questa parte. Ha pure una cosa in più, che prima non aveva, é lo sforzo disinteressato che ci mette per cambiare questo Paese. Per un'ora tiene scena in un colloquio con migliaia di marsalesi di tutte le categorie sociali, di tutte le età. Lui a parlare e a spiegare coloritamente, loro ad applaudire. Dice alla gente quel che la gente vuol sentire, ma nessuno prima glielo ha detto. La gente non ne può più dei vecchi politici, e lui dice: "Mandiamoli tutti a casa!". La gente si sente impotente di fronte allo strapotere della finanza e delle banche, e lui propone: "Nazionalizziamo le banche".

La gente si sente buggerata dai politici che si sono ridotti gli emolumenti del 10%, e lui propone: "Non dovranno prendere più di 3.000 euro al mese". Ognuno ha visto che la risorsa turistica siciliana non é stata sfruttata a dovere, e lui propone di rilanciarla 12 mesi l'anno. E poi sull'ambiente, sul lavoro, sull'industria e sul commercio ogni sua idea raccoglie applausi. Usando parole gergali e forti, senza offendere in particolare nessun avversario, li sfotte tutti. A proposito di uno, che nel suo manifesto elettorale scrive: "Ti starò sempre vicino", fa il gesto di toccarsi i santissimi, a scanso del pericolo.
Il 10 ottobre scorso é arrivato in Sicilia per la campagna elettorale. Ha attraversato lo stretto a nuoto, ha fatto più fatica di Garibaldi che utilizzò il naviglio. Oggi 20 ottobre é qua a Marsala, facendo un percorso all'incontrario di quello fatto dal Generale per l'Unità d'Italia. Ma ormai l'Italia é fatta, e se vogliamo salvarla bisogna rifarla in modo diverso. Nelle tappe di conquista dell'isola, é più veloce di Garibaldi. Ammesso che si trattenga da queste parti fino al 18 prossimo, avrà impiegato un terzo del tempo prima di tornare in continente. I consensi che sta raccogliendo non vengono dalle urne dei plebisciti sorvegliate dai garibaldini. No, vengono dai siciliani delusi da tutti e da loro stessi.

Si aggrappano a quest'ultima speranza del miracolo grillino. Che Beppe riesca a far di nuovo camminare la Sicilia, come riuscì a fare con il bambino poliomielitico nel film "Cercasi Gesù" di Luigi Comencini?
Non può fare più buio che a mezzanotte. La notte della Sicilia é arrivata da tempo. Nonostante il sole che per fortuna spunta ogni giorno, c'é sempre nelle cose siciliane un notte buia di arretratezza e malaffare, in parte procurata e in parte curata dai politici. Ben venga quindi l'uomo nuovo che vuole sovvertire tutto, con entusiasmo e satira, con risate e sberleffi. In questa campagna elettorale, l'unico modo di abbattere il sistema bloccato dei partiti e delle congregazioni affaristico - mafiose é ridere con lui. Solo una grande risata grillina potrà distruggere le facce di bronzo dei vecchi politici che indicano a parole la via della salvezza, dopo essere stati gli artefici del disastro.
Secondo alcuni sondaggi il movimento di Grillo potrebbe diventare il primo partito in Sicilia con il 14%.
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, sembra non aver timore. Ha osservato che «Grillo non fa anti politica ma solamente spettacoli comici." Viene da chiedere ad Alfano se lo spettacolo dato dal suo partito e dagli altri sia da ridere o da piangere.
Rosario Crocetta, candidato dalla sinistra a governare la Sicilia, mostra più timore e il 12 ottobre si é appellato al neo politico chiedendogli: "Faccia votare per me”.
Attorno a me nella piazza tutti battono le mani. Le avrei battute anch'io se non avessi dovuto prendere appunti.
Leonardo Agate