1. Invitiamo ad andare votare, a non svendere il proprio voto per un buono benzina o per 50 euro. Peggio a votare per un candidato per restituire un “favore” o per mantenere un posto di lavoro o per fare il portaborse a vita. Non si può vivere bene facendosi trattare da schiavi.
2. Andiamo a votare persone portatrici di una coscienza civica nuova e di una visione del bene comune autentica. Evitiamo di dare la nostra fiducia ai soliti “personaggi” che negli ultimi anni hanno badato unicamente ad aumentare il reddito familiare o approfittato del loro ruolo per favorire i loro “clienti” elettorali. Uomini (ancora candidati) che “piangono” (come in una farsa!) sui mali della Sicilia, quando ne sono stati concausa e/o complici silenziosi nello spreco enorme di risorse e denaro pubblico.
3. Battiamoci affinchè i partiti tornino ad essere strumenti indelebili di democrazia come previsto dalla Costituzione, in cui trovino spazio tutti coloro che si rispecchiano nei rispettivi principi, e non trovino la strada ostruita da chi li gestisce come proprietà privata, non dando spazio ai giovani ed ai meritevoli e sponsorizzando, invece, i soliti nomi che garantiscono il mantenimento dell’attuale “sistema”.
4. Da lunedì 29 ottobre, come cittadini operosi e responsabili della nostra Regione, siamo chiamati a vigilare e ad partecipare insieme, perché le giuste attese dei giovani, dei lavoratori, dei disoccupati, delle famiglie numerose siano concretamente al primo posto dell’agenda socio-economica di chi ci rappresenterà all’Assemblea regionale siciliana.
5. Riteniamo infine che l’impegno politico deve ritornare ad essere ricerca intelligente e creativa per offrire risposte adeguate alle diverse problematiche dei siciliani. L’antipolitica e il disfattismo sociale sono da rifiutare. Bisogna invece promuovere la pratica della legalità - che comporta doveri civici di rispetto e autentica solidarietà – e la partecipazione alla vita delle istituzioni democratiche e dei partiti/movimenti politici.
6. Se vogliamo contrastare fenomeni di rigurgiti di violenza ideologica, se vogliamo opporci alla corruzione di pubblici funzionari e dei soliti politicanti, se vogliamo liberarci dall’oppressione della criminalità organizzata e dai suoi perversi e invasivi “strumenti” (estorsione, minacce fisiche e morali, appropriazione indebita di beni, presenza nelle istituzioni e nelle imprese), dobbiamo fare ognuno la nostra parte con coraggio, dedizione e competenza.
7. La nostra Isola non ha bisogno di profeti di sventura (che vedono tutto nero e negativo), né di presunti rivoluzionari, ma di persone credibili, appassionate a fare tutto il possibile per il bene di tutti a partire da chi è più debole, di donne e uomini che cercano verità e giustizia sociale, promozione della libertà religiosa e dello sviluppo ecosostenibile.
Forum permanente “Siciliani per la Sicilia”