Questa sera di venerdì, l’ultima sera in cui si può fare campagna elettorale, é diversa. Nei comitati elettorali dei partiti tradizionali, in via Salesiani, via Mario Nuccio, via dei Mille, via Sibilla e altrove ci sono gruppi di persone seriose. Per lo più uomini, ma pure qualche donna ben vestita nei comitati di quelli che dovrebbero prendere più voti, o che comunque hanno speso più soldi. Si nota un sottile timore che il giocattolo politico possa rompersi. Si è insinuato il dubbio che domenica un certo numero degli elettori che li hanno finora seguiti, non li voti più, o astenendosi o dando il voto a quel Movimento5stelle che la notte non li ha fatti dormire. La tournée di Beppe Grillo in Sicilia è stata una imprevista invasione. Nelle piazze siciliane la folla ha ascoltato lui. I suoi avversari hanno spesso comiziato nelle piazze deserte. I più furbi hanno invitato i loro seguaci in locali chiusi, meglio se piccoli, per evitare sorprese. Se i sondaggi elettorali hanno visto bene e se l’entusiasmo piazzaiolo si tramuterà in voti nelle urne, i partiti si leccheranno le ferite, e avranno da accordarsi con questo nuovo movimento per governare. La maggior parte dei politici queste cose non le ha dette, ma le ha pensate. Per questo ha dormito male. Per questo i loro seguaci hanno assunto questo viso inespressivo.
Diversa atmosfera si respira nel piccolo comitato del Movimento5stelle in via Quarto. Sono entrato in piccole stanze. Il candidato Mario Ragusa è seduto davanti a un pc nell’ingresso. E’ gentile e sereno. Sa ascoltare e rispondere. Dice che non pensava che fosse così dura fare campagna elettorale, ma non sembra stanco. Sa che è difficile farcela, ma non dispera. E’ sicuro di aver fatto tutto quello che poteva, andando in giro per la città e le campagne. Sa pure che la gente è stanca della vecchia politica e dei vecchi politici. Quest’umore generale non può che aiutarlo. Uno del suo staff mi dice che se il movimento ottenesse anche solo il 10% dei voti sarebbe un successo. E ci credo! Sarebbero voti tolti ai partiti tradizionali. Tolto loro il 10% , perderebbero attrattiva. Dopo un risultato di questo tipo in Sicilia, molti vorrebbero passare sul carro del vincitore. E le elezioni politiche che si svolgeranno fra sei mesi ne risentirebbero. Il voto siciliano è il banco di prova di quello che potrà avvenire al Parlamento nazionale.
Mentre parliamo alcuni bambini corrono festosamente da una stanza all’altra. Spero che possano avere un avvenire migliore di quello che ci ha ammannito la Seconda Repubblica.
Sabato 27 e domenica 28
Il sabato e la domenica passano confusamente in attesa. C'é una stasi nella frenesia dei giorni scorsi. Il vento a tratti di scirocco e poi mutevole non aiuta a stabilizzare gli animi. Quel che prevale in città é la mancanza di entusiasmo. Chi può francamente augurarsi un'affermazione dei partiti tradizionali dopo le prove che hanno dato finora? Nelle famiglie, nei negozi, nei bar e per le strade, se si tocca l'argomento "elezioni", la risposta più frequente é: "Non ne possiamo più di questi politici". Il fenomeno "Movimento5 stelle" per molti é lo spauracchio, da non citare nemmeno per scaramanzia. Per altri, gli unici ad avere entusiasmo, é la speranza.
Lunedì 29
Lo spoglio fin dalle prime ore conferma che qualcosa di nuovo e di forte sta avvenendo. Mi trovo alla sezione elettorale 47 in Contrada Spagnola. Il Movimento5stelle é uno dei più votati. Pure Cancellieri, il suo candidato presidente, va forte, alla pari con Crocetta e Musumeci. Mano a mano che avanza la mattinata, giungono le notizie da tutta la Sicilia. La presidenza della Regione la prenderebbe Crocetta, portato dalla sinistra e dall'Udc. ma il partito più votato é il Movimento5stelle. Secondo i dati provvisori di stasera porterebbe a Palazzo dei Normanni più deputati del Pd, che sarebbe il secondo partito, e del Pdl, che diventerebbe il terzo partito. Per un movimento che si é presentato per la prima volta in Sicilia, dopo l'assaggio elettorale del 2008, il risultato é eclatante, a danno di tutti gli altri partiti. Piange sicuramente Angelino Alfano, segretario del Pdl, per la discesa dei suoi consensi. Non ha da essere troppo allegro nemmeno il Pd. Ha il presidente della Regione, ma per governare ci vogliono anche i numeri all'Assemblea. E il gruppo grillino, il cui candidato presidente Cancellieri ha dichiarato di non voler fare accordi con nessuno, potrebbe essere l'ago della bilancia.
L'onda politica prodotta da questo sommovimento potrebbe ingrossarsi salendo lungo lo stivale nel tempo che resta alle prossime politiche. E uno scossone più grande potrebbe arrivare ai partiti tradizionali.
Secondo i dati disponibili stanotte, sul campo di Marsala restano gravemente feriti gli aspiranti deputati Stefano Pellegrino (Pdl), Filippo Maggio (Udc), Alberto Di Girolamo (Pd), Paolo Ruggieri (Lista Musumeci).
Nel listino di Crocetta sarebbe pescata Antonella Milazzo, marsalese.
Leonardo Agate