E' stata, per il drappello di politici locali, una debacle. Nessuno è infatti riuscito ad ottenere un seggio all'Ars. Tutti hanno contribuito a fare vincere altri, soprattutto ad Alcamo, che diventa sempre più capitale politica del nostro territorio. Amareggiato Filippo Maggio, candidato dell'Udc. Aveva il dubbio che Giulia Adamo appoggiasse Gianni Pompeo, ed invece il Sindaco di Marsala è stato leale, quello che è mancato a Maggio è l'appoggio dei marsalesi. Ha avuto 2568 voti, meno addirittura di quando si candidò al consiglio provinciale. "I marsalesi non hanno capito nulla e hanno sprecato questa opportunità" è il suo commento. Dubbi ci sono pure sulla condotta di Giulia Adamo. Lei per consolare Maggio dice: "E' mancato l'entusiasmo", ma le persone vicine al candidato si lamentano:"Non ha appoggiato Pompeo, è vero, ma non ha fatto nulla". Chi vince nell'Udc è Mimmo Turano, il nemico numero 1 di Giulia Adamo.Turano pur con pochi voti, rispetto alle sue performance (6106), grazie proprio a Maggio e a Pompeo riesce a staccare un biglietto all'Ars. E anche se Adamo è tranquilla ("Nell'Udc non si può tornare indietro"), la resa dei conti è già cominciata.
Nel Pd vince l'area Papania - Gucciardi. Perde Camillo Oddo. L'accordo che ha portato alla nomina di Antonella Milazzo all'Ars lo avevamo raccontato già prima della campagna elettorale. Milazzo non ha fatto campagna elettorale, si è spesa, con mezzo partito, per Gucciardi, che infatti a Marsala ha preso circa 900 voti. Surclassato Oddo, che rimane fuori dall'Ars, in attesa di capire se ci sarà un posto per lui nel governo (o nel sottogoverno di Crocetta).
Non ce la fa neanche Mario Ragusa, candidato del Movimento Cinque Stelle. Ha preso 2212 voti, un'enormità, "ma ad Alcamo c'era una migliore organizzazione, e a Mazara la realtà più piccola ha favorito il candidato locale". Per Ragusa ieri è stato comunque un pomeriggio di festa, sia per l'incredibile risultato personale sia perchè il Movimento Cinque Stelle è il primo partito a Marsala.
Nella Lista Crocetta uno che poteva farcela era Alberto Di Girolamo. Si è fermato a 2477 voti, tradito non tanto da Marsala, quanto da Trapani, dova ha preso solo 300 voti, nonostante sia primario del reparto di cardiologia dell'ospedale del capoluogo. "Non ho fatto mai favori a nessuno, ho sempre ascoltato i diritti e fatto rispettare i doveri - commenta lui - e ho chiesto un voto libero. L'amarezza c'è".
Il candidato marsalese più votato è stato Stefano Pellegrino, 3247 voti. Ma nel Pdl è stato surclassato da Mimmo Fazio. Grande delusone per Paolo Ruggieri: "Sapevo che era una sfida impossibile, ma non credevo di essere superato da Paolo Ruggirello anche nella mia città". Per Ruggieri resta la consolazione di aver fatto "una campagna elettorale libera da pesi e condizionamenti, con gli amici".
Non pervenuta, ancora una volta, la sinistra, che paga scelte evidentemente sbagliate del gruppo dirigente locale. Passalacqua, candidato marsalese unico di tutta l'area di sinistra, si ferma a 1320 voti nel collegio.