Il riferimento al Colle è comunque chiaro. “Io mi schiero con i magistrati di Palermo, con Di Matteo e Antonio Ingroia e non con chi ha fatto il ricorso per evitare che venga fatta luce sulla trattativa stato-mafia – dice il primo cittadino partenopeo -. I pm di palermo sono entrati nella stanza buia, una stanza che era molto buia. Quando hanno cominciato a fare luce, ad accendere qualche lampadina, chi doveva accendere l’interruttore e mettere le lampadine, chi doveva dire le apro io le stanze chiuse perché io rappresento le istituzionì, ha staccato l’interruttore”.
“Bisogna schierarsi – continua l’ex pm -. Altrimenti noi non sapremo mai la verità sulla stagione delle bombe. Perchè non è un paese normale, quello in cui i magistrati che applicano l’articolo 3 della Costituzione se ne devono andare in Guatemala. Dobbiamo liberare il paese dalle masso-mafie che occupano i palazzi del potere”.