È quanto afferma il sindaco Giulia Adamo, a conclusione dell’iter burocratico che porterà allo svincolo di somme (oltre 100 mila euro con gli interessi) legate ad espropriazioni di immobili e aree limitrofe al Parco archeologico (Viale Piave). In pratica, la vicenda avviata nel 1992 – con accantonamento presso la Cassa Depositi Prestiti di oltre 400 milioni delle vecchie lire quale indennità provvisoria per espropriazioni di immobili – nel 2003 ha avuto il suo epilogo con un a sentenza della Corte di Appello di Palermo. Questa, a seguito del contenzioso sull’indennità di espropriazione sorto tra la Soprintendenza di Trapani e il Comune di Marsala, rideterminava a favore di quest’ultimo l’importo della suddetta indennità. Preso atto di questo, la Regione (Assessorato ai Beni culturali) ha autorizzato lo svincolo delle somme depositate presso la Cassa DD.PP., ma solo relativamente agli immobili espropriati (oltre 90 mila euro). Restava fuori, invece, l’indennità determinata per Viale Piave, ammontante – con gli interessi maturati – ad oltre 100 mila euro. Un “disguido” rilevato dal consigliere Arturo Galfano (ex ufficiale rogante della Soprintendenza, esperto in espropri e, pertanto, profondo conoscitore della questione) che ha prontamente messo al corrente il sindaco Giulia Adamo. Da qui la richiesta inoltrata per lo svincolo dell’ulteriore somma dovuta a favore della casse comunali.