Con l'eclusione dei due pezzi da novanta della politica trapanese, D'Alì e Papania, che hanno dettato il bello e il cattivo tempo in questi anni, si apre un grande vuoto e, sopratutto, si rischia di non garantire alcuna rappresentatività alla provincia di Trapani al prossimo Parlamento.
Papania era numero due della lista al Senato del Pd, appena dietro il giornalista Corradino Mineo. Alle primarie di Alcamo, la sua città, lo scorso 30 Dicembre, sono stati a suo favore espressi 4 mila dei 7 mila dei voti finiti nell’urna, 6.000 in tutta la provincia di Trapani. "Ribadisco che la mia posizione è, indiscutibilmente e senza equivoci, in maniera assoluta coerente e conforme non soltanto al codice etico del partito, ma anche e soprattutto a tutte le leggi in vigore in materia d`incandidabilità - dichiara lui -. La commissione, essendo un organo di garanzia, avrebbe dovuto attenersi rigorosamente ed esclusivamente a questa valutazione. Il senatore continua: L`opportunità della mia candidatura avrebbe potuto essere valutata solo dal popolo sovrano, come già, peraltro, avvenuto, preliminarmente con le elezioni primarie. Tuttavia sono uomo rispettoso del partito e delle istituzioni e perciò prendo atto, seppure con tanta amarezza, delle decisioni assunte e ad esse mi attengo. Ritengo di aver subito un`ingiustizia, evidentemente maturata per effetto del circo mediatico, ma inviterò comunque a votare per il Pd. Per quel che mi riguarda, avvierò una riflessione con i miei amici di sempre".
«Abbiamo regole molto severe che applichiamo - ha spiegato Bersani -. Sia chiaro: restiamo garantisti, non parliamo né di condanne né di colpevoli ma
c'è un bene da tutelare che è la credibilità della politica che bisogna ripristinare".
D'Alì invece è stato protagonista di un lungo tira e molla. La parola definitiva l'ha messa la riunione di Palazzo Grazioli di ieri, a Roma, tra i vertici del Pdl, per definire le liste dei candidati alla Camera e al Senato.
Tra in non candidati compare il nome del Senatore trapanese Antonio D’Alì e del Senatore Domenico Nania.
Confermate, le candidature di Angelino Alfano e Antonio Martino che guideranno le liste della Camera in Sicilia ; Renato Schifani sarà capolista al Senato.
Restano ancora molti nodi da sciogliere sulla presenza nelle liste di altri soggetti ritenuti “impresentabili” come ad esempio Marcello Dell’Utri e Nicola Cosentino.
Filtrano anche altri nomi di candidati inseriti nelle liste. Dietro ad Alfano, alla Camera per la Sicilia occidentale, ci sono il leader del Cantiere popolare-Pid ed ex ministro Saverio Romano, il coordinatore siciliano del Pdl Dore Misuraca e i parlamentari uscenti Gabriella Giammanco e Alessandro Pagano; in lista anche esponenti di Grande Sud e Pds-Mpa. Nella Sicilia orientale, dietro ad Antonio Martino, ci sono l'ex ministro Stefania Prestigiacomo, l'altro coordinatore siciliano Giuseppe Castiglione, Basilio Catanoso, Nino Minardo, a seguire due esponenti di Pds-Mpa e Grande Sud. Al Senato, dopo Schifani, c'é Simona Vicari e più in basso l'attuale capogruppo del Pdl all'Assemblea regionale, Francesco Scoma.
GRANDE SUD. Raffaele Lombardo ha sciolto le ultime riserve e ha annunciato che guiderà la lista al Senato dell’ Mpa—PdS in Sicilia. E anche Gianfranco Miccichè ha deciso di essere capolista di Grande Sud per Palazzo Madama.
A 24 ore dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste è nel centrodestrache si attendono le ultime decisioni. Dietro Lombardol’Mpadovrebbe schierare Roberto Di Mauro,Dino Fiorenza, Mario Parlavecchio e Pietro Rao. Alla Camera, nel collegio occidentale, gli autonomisti punteranno su Sandro Oliveri, Alfredo Zoda e Pino Federico eaggiungeranno anche alcuni amministratori locali, da Gela a Trapani passando per Castelvetrano.
Lombardo ha strappato a Berlusconi anche la promessa di uno o due posti sicuri nelle liste del Pdl in altre regioni: in Lombardia dovrebbe essere candidato dunque AntonioScavone e spera in un posto in altre regioni anche Marco Consoli, attuale presidente del consiglio comunale di Catania.
Nella lista siciliana del Pdl per il Senato al settimo e ottavo posto andranno due candidati di Grande Sud e Mpa: dovrebbero essere Roberto Centaro e Pippo
Reina. Mentre per la Camera in Sicilia Miccichè dovrebbe schierare tutti gli uscenti anche se Pippo Fallica potrebbe finire in extremis nella lista Pdl. Miccichè annuncia per oggi un nome a sorpresa per la lista Grande Sud al Senato.
L’obiettivo di Miccichè e di Lombardo resta superare il 3% per eleggere almeno un senatore e contribuire alla conquista del premio di maggioranza in Sicilia
da parte del centrodestra.
Gli ex di Grande Sud Bufardeci e Cimino si avvicinano al Megafono di Crocetta. Il presidente della Regione ha già arruolato due deputati all’Ars: l’ex Grande Sud Edy Tamajo e l’ex Udc MarcoForzese. Riccardo Savona tratta invece con I Moderati un posto per la moglie, Cristina Bertazzo